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Sovranismo individuale

Maurizio Crippa

Cosa ci dice la storia della coppia che ha tentato di rapire il figlio che era in affido a una comunità perché non riconosce l’esistenza dello stato italiano

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Ci siamo persi un po’ via a prendere sul serio il “contratto” e la ricerca grottesca del premier, e non ci siamo accorti che la soluzione l’avevamo già sotto agli occhi, perfetta. O, se volessimo volare alti, è l’ipostatizzazione del Mondo Nuovo politico in cui viviamo. La notizia è di qualche giorno fa. A Torino una coppia di “sovranisti individuali” ha tentato di rapire il figlio minorenne che era in temporaneo affido a una comunità. Non per amore, ma perché non riconoscono l’esistenza dello stato italiano. E, in generale, di nessun altro stato o entità giuridica che sia superiore a loro stessi. Sono sovrani a se stessi. Credono che l’“Italia Spa” sia una società privata che detiene illegalmente la proprietà degli “uomini naturali”, esattamente come illegalmente fanno tutte le altre società organizzate del mondo. Tutto è complotto, la loro teoria generale di riferimento è l’One People’s Public Trust: il mondo è un complotto economico-giuridico e l’unico antidoto è la “sovranità individuale”.

 

Tempo fa in Sardegna un tale che era stato fermato per una multa si oppose in nome del fatto di non riconoscere alcuno stato sovrano, e dunque nessun codice, farlocco al pari dei certificati di nascita. Invece, ogni individuo ha diritto a essere la Spa di se stesso. Vi sembrerà follia, ma è la sintesi logica della situazione politica. Chi è un “sovranista individuale”, ridotto al minimo comun denominatore? E’ un salviniano che ritiene di essere uno-vale-uno. Non c’è più bisogno manco di fare i fotomontaggi. Abbiamo il premier. Il premier dei cazzi nostri.

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