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Ten dead in Texas

Maurizio Crippa

Dieci persone sono morte in una sparatoria in un liceo di Santa Fe. Come fermare le stragi? In bocca al lupo, ragazzi

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Pochi giorni prima che uno studente entrasse, oggi, in un liceo di Santa Fe per uccidere almeno dieci persone, tanto per aggiornare la contabilità della mattanza folle e infinita, Kaitlin Bennett, neolaureata, è entrata nel campus della Kent State Universyty nell’Ohio con un fucile da combattimento AR-10 a tracolla, l’arma delle mass shooting, si è fatta fotografare e per il bene del social ha twittato: “Ora che mi sono laureata alla @KentState, posso finalmente girare armata nel campus. Avrei dovuto poterlo fare da studente, soprattutto perché quattro studenti disarmati sono stati uccisi dal governo in questo campus. #CampusCarryNow”. E chissà se alla fine ha ragione la bionda e solare Kaitlin, o le migliaia di suoi coetanei che chiedono di fermare le stragi arginando le armi. Ma come tutti sanno, e come Alberto Flores D’Arcais ha ricordato, la Kent è l’università dove il 4 maggio 1970 la Guardia Nazionale sparò sugli studenti disarmati, ne rimasero quattro “on the ground”, i libri lo chiamano il Kent State Massacre. Quello per cui Neil Young scrisse Ohio. Lui stava a spassarsela da qualche parte, seppe la notizia e la scrisse in un quarto d’ora, “Tin soldiers and Nixon coming”. Mandò il nastro a un discografico, in due giorni era la hit nel circuito delle radio indipendenti. Nella versione elettrica, è uno dei riff di chitarra più taglienti della storia del rock, fece male a Nixon (quasi) quanto il Watergate. Ora c’è il Tubo e ci sono i social, c’è l’hashtag istantaneo #SantaFeHighSchool e ci sono i ragazzi del movimento #MarchForOurLives forse già un po’ apocrifo, ma che non hanno voglia di farsi ammazzare sull’asfalto. In bocca al lupo, ragazzi.

  

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