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Il garantismo sussiste ancora (cincin!). Sala e l'Expo

Maurizio Crippa

Il gup Giovanna Campanile si è pronunciata contro il rinvio a giudizio di Beppe Sala (oggi sindaco) per fatti, che “non sussistono”, di quando era Mr. Expo

Ma sì, dai! Dopo verrà il diluvio, il nero regno del neo manettarismo populista, e persino il dott. Davigo o un suo derivato al ministero della Giustizia. Ma c’è ancora un attimo, uno scampolo di bella stagione, e allora godiamoci questi saldi di garantismo, questa ultima luce prima dell’inverno dei Torquemada. E poi oggi è Venerdì Santo, ne basta uno di Condannato che non ha avuto un giusto processo. Allora bene: “Non luogo a procedere”. Qui a Milano, il gup Giovanna Campanile si è pronunciata contro il rinvio a giudizio di Beppe Sala (oggi sindaco) per fatti, che “non sussistono”, di quando era Mr. Expo in camicia bianca. La storia è quella tragicomica, se la vedete dal punto di vista di come lavorano i pm d’assalto, dell’appalto della  Piastra dei servizi dell’Expo. Si trattava di velocizzare alcune procedure, affinché l’evento si riuscisse a fare, e i tempi erano stretti, vi ricorderete. Bene, Sala è stato prosciolto “perché il fatto non sussiste”. Tutta la storia non la stiamo a ricapitolare, è lunga, complicata e vagamente kafkiana. Secondo l’accusa Sala aveva “violato”  il  Codice degli appalti eccedendo nel potere di deroga  per la fornitura di  seimila alberi. Un bosco di malaffare. Ma niente, ancora per un poco, in Italia vige l’idea che se un manager pubblico porta casa bene e senza pasticci un risultato, ha soltanto fatto il suo dovere. Cin cin. (Ah, buona Pasqua anche a Gianni Barbacetto e a tutti quelli della lunga Quaresima dell’Illegalità).

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"