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Rinoceronti e populisti

Maurizio Crippa

E' morto l'ultimo esemplare di rinoceronte bianco settentrionale. Di meridionali, però, ce ne sono ancora tanti e un giorno, a forza di redditi di cittadinanza e ribassi sui pannolini, saranno più del 32 per cento

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Il populismo, bisogna prenderlo per le corna. Come i tori o i rinoceronti. L’unica cosa sicura è che bisogna essere in tanti: se sei populista ma il tuo popolo si ferma al 32 per cento, lo pigli in quel posto. Così i Cinque stelle hanno deciso di passare alle maniere forti: la Grande Proletaria si dia una mossa.

 

Occorrono tanti nuovi grillini al Sud, dimodoché li si possa tirar su a redditi di cittadinanza e ribassi sui pannolini e un giorno il popolo dei populisti meridionali sarà maggioritario. Al sud. Perché al nord, il popolo dei populisti settentrionali langue, a Salvini un’idea di come applicare la flat tax ai conigli ancora non gli è venuta. Se vi sembra complicato, facciamo un esempio. In Kenya è morto l’ultimo rinoceronte bianco settentrionale, aveva 45 anni, viveva con due femmine attempate (invecchiamento della popolazione, un vero dramma, chiedete in Giappone: non trombavano manco più). Bene, molta commozione sulla Rete, appelli anche su Tinder: ma di rinoceronti bianchi settentrionali disponibili a darci dentro, niente. A qualcuno è venuto in mente di ricorrere alla maternità surrogata.

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Ma Salvini ha tirato fuori il rosario, e ha detto: non se ne parla. Però è preoccupato. Di rinoceronti, però meridionali ce n’è ancora tanti, almeno 20 mila. E se Di Maio comincia a doparli di sussidi vedi che prima o poi il 51 per cento loro lo raggiungono. E i rinoceronti settentrionali possono attaccarsi.

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