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Balduina e la Grande Voragine della Grande Bellezza

Maurizio Crippa

Siccome una città è anche un’immagine, e una capitale è una metafora del paese che le gira intorno, la voragine che si è aperta alla Balduina è qualcosa che bisogna fermarsi a guardarla

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Siccome giovedì è il giorno di GranMilano e di RomaCapoccia (e poi vedrete che manco a Torino sono messi proprio bene) sono vietati in campanilismi. E poi, se proprio vogliamo, per par condicio a Milano è andato a fuoco un palazzone di periferia, e di questi tempi qui al nord di tragedie e mezze tragedie ne abbiamo anche troppe. Però, però. Siccome una città è anche un’immagine, e una capitale è una metafora del paese che le gira intorno, la voragine che si è aperta alla Balduina è qualcosa che bisogna fermarsi a guardarla. E pensarci su.

 

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Le immagini le avete viste. “Roma precipita nel vuoto”, è stato il titolo obbligato di ogni sito. Anche di quelli che non scrivono in politichese e non strizzano l’occhio alla mala gestione della giunta Raggi. Ma, citiamo paro paro da un’agenzia, le parole di uno del Pd: “La voragine che si è aperta alla Balduina è l’immagine di una città che sprofonda nel nulla, sotto il peso di una classe dirigente completamente inadeguata”. Un amico (dalla Capitale), manda un sms: “Non c’è manutenzione, controllo, nulla. E’ una città allo sbando, cascano alberi, le metro sono ferme, piove e si allaga. Oggi c’è andata bene che non ha nevicato che manco il piano anti neve c’avevamo”. E pensare che proprio ieri, dalle colonne del Corriere della Sera, Antonio Polito ammoniva come un Cincinnato svegliatosi con le palle girate sul degrado irreparabile di Piazza Vittorio, che è scappato pure Sorrentino, quello della Grande Bellezza. E speriamo che non nevichi va’, e puntiamo sul 4 marzo.

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