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#AleXsandroToo

Maurizio Crippa

Palombo da anni ripete lo stesso colpo di genio, contro la violenza. Occhi pesti e sangue. Biancaneve tumefatta, Miley Cyrus tumefatta, Kim Kardashian tumefatta. Persino i Simpson ad Auschwitz

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Ieri dicevamo di Gianfranco Corsi, l’artigiano calabrese che ha fatto il fotomontaggio di Boldrini decapitata, ma quello non sapeva perché l’ha fatto. Poi salta fuori l’artista italiano, “autore visionario dallo spirito surrealista”, AleXsandro Palombo, che è artista e in quanto tale consapevole, e mette su Instagram una foto di Catherine Deneuve con gli occhi tumefatti e il sangue che le cola dal naso. Arte di denuncia. Non è che s’è svegliato adesso, Palombo. Sono anni che ripete lo stesso colpo di genio, contro la violenza. Occhi pesti e sangue. Ne ha fatto un format, magari ci campa, Biancaneve tumefatta, Miley Cyrus tumefatta, Kim Kardashian tumefatta. Per non farsi mancare niente, aveva portato persino i Simpson ad Auschwitz: è un artista a tutto tondo. Solo che in questo caso, per la Deneuve, ha messo questa scritta: “Viva la libertà di importunare? Rompi il silenzio”. Che, se tanto mi da tanto, sta per: sei una stronza. #AleXsandrotoo.

    

 

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Un format, che però non trasmette granché, come arte, oltre alla banalità dell’idea. Che l’elaborazione artistica della violenza funzioni, in quanto antidoto della violenza, non è mai stato chiaro del tutto manco ai tempi di Guernica, ma quello era Picasso, dopotutto. Non è che l’arte debba essere indifferente alla vita e alla sofferenza, o non possa migliorarla. Ma l’arte come tumefazione del pensiero dominante, mi viene il sangue dal naso.

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