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La malinconica cura del malumore di Casey Affleck

Maurizio Crippa

Accusato di molestie perché aveva parlato in modo volgare alle donne, pur di non rinfocolare polemiche s’è fatto di lato

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Il malumore, è una cosa da tenere a bada. C’è un’aria cattiva in giro, bisognerebbe aerare i locali, ma certe volte si fa prima a uscire dalla porta. E sperare che siano porte girevoli, ma non è detto. Degli uomini ricchi della Bbc che si tagliano lo stipendio (“non chiedetemi cosa simboleggia il mio sigaro, è un sigaro e basta”, diceva Freud) per non litigare con le donne vi diciamo in un bell’editoriale. Poi c’è questa cosa che quasi immalinconisce, come le tradizioni di famiglia che vanno all’aria per un non nulla. Casey Affleck, che è un attore proprio bravo, e l’anno scorso aveva vinto l’Oscar come miglior attore per Manchester by the Sea, avrebbe dovuto consegnare quest’anno, una tradizione e un rito, la statuetta alla miglior attrice che verrà prescelta. Niente, ha rinunciato. Perché in passato aveva ricevuto accuse di molestie sessuali. Una produttrice e una fotografa l’avevano denunciato. Non proprio per molestie fisiche, ma “comportamenti irregolari”, che ormai è peggio. Aveva parlato in modo volgare, alle donne. E pur di non rinfocolare polemiche, di sentirsi rinfacciare nefandezze, o anche di eccitare nuovi malumori nella notte delle stelle, che ha da essere bella e correttamente serena, s’è fatto di lato. Chiedetevi dove può arrivare, questo rincantucciarsi in un angolo al solo scopo di non finire sotto la gragnuola. Ieri Maria Elena Boschi ha rimandato il suo previsto arrivo a Bolzano, perché se no chissà cosa succedeva.

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