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I magnifici schiaffoni di Cicciolina al bimbo Di Maio

Maurizio Crippa

Lo sprovveduto l’aveva tirata in ballo come tenutaria di indegni vitalizi e lei, su Fb, l’ha corcato

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Le lezioni sul superamento del comune senso del pudore ce le aveva date anche prima che se ne accorgesse Marco Pannella. Ma non si immaginava certo che l’ex deputato Cicciolina, in arte Ilona Staller, tornasse così, in gran forma, dall’oltretomba del pornosoft anni 70, a impartire una gran lezione di comune senso della vergogna politica. E impartirla con gagliardìa. Anzi, per dire meglio, aggiornando il catalogo dei sex toys e passando dai pelouche rosa fumetto ai più ruvidi e aggiornati strumenti del Bdsm. Ha preso un pelouche della politichetta tendenza imbranato e invero molto poco sexy, il Gigi Di Maio, e l’ha preso a schiaffoni (ma non esattamente nel modo che forse pensava lui). Lo sprovveduto l’aveva tirata in ballo come tenutaria di indegni vitalizi, nella sua folle campagna per togliere l’assegno persino ai morti. E lei, su Fb, l’ha corcato: “Le tue dichiarazioni riguardo me mettendomi sul – Black List – è offensivo! (no, nessuno ha mai preteso da lei pure lezioni di italiano, ndr) Chiedimi scusa ufficialmente se non sarò costretto a querelarti!!. “Non sai neppure e dichiari il falso che io ho fatto il deputato dal 1987-1992 per ben 5 anni!!”. Ma poi si viene al dunque (no, non in quel senso): “Io prendo 2.000 euro nette di vitalizio! Il tuo stipendio parlamentare sicuramente è oltre 10.000 euro al mese!! Concludo di non insultarmi sui giornali perché vado via legale!!”. E vabbé, se il tontolone a cinque stelle voleva essere svezzato, eccolo servito. A schiaffoni sul popò.

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