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Gigio Donnarumma pensa a tutto. Pure al fratello

Maurizio Crippa

Niente di male, è solo un bel gesto dei sentimenti. Un po’ come, per dire, se adesso la Juventus, mettesse sotto contratto la sorella di Ambra Angiolini

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Prima di andarsene a Ibiza facendo allegramente sega all’esame di maturità, tanto tutto potrà accadergli nella vita, tranne diventare un Rag. come Fantozzi, Gigio Donnarumma ha sistemato le cose sue, e anche quelle della famiglia. Perché è un bravo ragazzo, e nessuno lo può negar. Cosicché, messo al sicuro un ingaggio che in proiezione di contributo pensionistico metterebbe tranquillo per un po’ persino Tito Boeri, Gigio ha pensato anche al fratellino. Che si chiama Antonio e fa pure lui il portiere. E che dall’anno prossimo giocherà pure lui nel Milan, in qualche riserva del Diavolo, e pare si porterà pure lui a casa un milioncino. Niente di male, in questo eterno ritorno del familismo italiano, con o senza morale. Che del resto solo italiano non è, alla famiglia sono sensibili a quanto pare pure i cinesi, almeno quanto lo era il Cav. che per far contento il suo Kaká (I belong to Jesus Silvio) gli comprò, e lo fece pure giocare, il fratellino Digao. E tanto per stare al familismo dell’anima latina, ci fu anche Hugo, non il ragioniere ma il fratello di Maradona, che il Napoli dovette ingaggiare per poi girarlo all’Ascoli, perché così il Pibe primogenito desiderava. E non c’è niente di male, in tutto questo. Al massimo, spiegherebbe qualche turboliberista senz’anima, è una distorsione del mercato meritocratico. Ma per noi è solo un bel gesto dei sentimenti. Un po’ come, per dire, se adesso la Juventus, mettesse sotto contratto la sorella di Ambra Angiolini.

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