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Le pesanti allusioni di Anzaldi contro Adriana Volpe

Maurizio Crippa

Che non risparmiano neppure Fabio Fazio 

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Se sapessero come fa a lavorare da vent’anni…”. Una brutta battuta, una pesante allusione. Quella che Michele Anzaldi ha indirizzato, tramite social, a Fabio Fazio. Fabio Fazio che in tv in realtà ci lavora da trenta, e può essere anche una soubrette che ha stancato, che magari non vorresti vedere tutti i santi weekend, feste comandate comprese. E poi Fazio è uno che non s’è mai accorto – la distrazione è un privilegio degli dèi, un’attitudine per gente elegante – che la politica è un bel po’ che ingerisce, in Rai. E invece adesso, out of the blue, salta fuori che “in questi mesi abbiamo assistito a un’intrusione della politica nella gestione della Rai che non ha precedenti”. E solo perché lo hanno esposto al “pubblico ludibrio” e gli vogliono mettere sulla testa un tetto da 240 mila euro. E sul periclitante tetto a tegole populiste, diciamo che ha pure ragione. Seppure, da uomo elegante, dovrebbe atteggiarsi a distratto. Però che un politico per quanto ciarliero ma che mastica il mestieraccio fin dai tempi della Margherita, che sta pur sempre alla Vigilanza (non al Cane da guardia) Rai, non si renda conto che non dovrebbe abbaiare tutte le mattine, non glielo chiede il paese e nemmeno i mercati, e dovrebbe evitare le allusive battute pesanti, è proprio un brutto segnale. Come dite? Non era Anzaldi? Non era Fazio? Era Magalli contro Adriana Volpe? Scusate l’equivoco. E’ che tra i due, il politico mi sembrava Magalli.

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