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Buon Sant'Egidio, Minzo

Maurizio Crippa

Minzolini, dopo il voto sulla decadenza, ha annunciato le sue dimissioni. Ha chiesto di poter andare ai servizi sociali alla comunità di Sant’Egidio. E l’ha spiegato con belle parole

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Non ho mai pensato di scrivere di Augusto Minzolini. Un po’ perché i famosi sei gradi di separazione in questo caso sono dodici, o diciotto. Non ho mai avuto un’opinione su Minzolini. Mi sembra simpatico. Tutta la sua vicenda non giornalistica, diciamo, mi è sempre sembrata fuffa, mediatica e politica, insomma tutto tranne che penale. Epperò. Minzolini, dopo il voto sulla decadenza, ha annunciato le sue dimissioni, “sono una persona seria”. E vorrei vedere chi voglia negargli il diritto di dirlo. Ovviamente c’è chi dice che tanto verranno respinte, ma siamo sempre e solo nell’ambito della fuffa. Epperò, appunto. Minzolini ha chiesto al Tribunale di sorveglianza di poter andare ai servizi sociali alla comunità di Sant’Egidio. E l’ha spiegato con belle parole: “Quando andavo al liceo c’era l’associazione Raggio, da cui poi è nata Sant’Egidio, che lavorava lì e mi è rimasta in testa. Ho già fatto volontariato con loro quest’inverno tra i senza tetto quando c’è stata l’ondata di freddo. Adesso hanno bisogno di aiuto con gli anziani”. C’è chi ha storto pure il naso, eccolo l’ipocrita buonista, potete immaginare come ragiona certa gente. E invece va così, e non è male e non c’è male. Non mi azzarderò a dire che è una bella scelta lontano dal baccano, come un Dylan che ritira il Nobel in privato. Buon lavoro.

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