Cino e Tom, due educazioni sentimentali per gli italiani

Maurizio Crippa

Mago Zurlì e 'er Monnezza: chissà chi ha segnato di più gli anni a venire

Il bianco e nero è nebbia di ricordi, così in dissolvenza è facile sfumare Febo Conti, il prof. allegro di Chissà chi lo sa?, e sovrapporgli il volto di Cino Tortorella, che di Chissà chi lo sa? era invece l’idea e la regia. Perché Cino veniva da un buon liceo e dal teatro, pure il nome di Mago Zurlì se l’era preso in prestito da una piéce. Chissà chi lo sa? è stato la Wikipedia dei bambini prima di Wikipedia, quando la tv riusciva a trasformare la scuola secchiona in un reality e le classi si sfidavano a memoria sugli affluenti di sinistra del Po. Aveva inventato anche il Dirodorlando, che è il più divertente educational mai prodotto in Italia. Ma la sua cifra era la fiaba, la sua voce flauto, così per tutti resterà il Mago Zurlì. Di quando lo Zecchino d’oro era l’unico talent, e ci passarono in tanti. Giovanni Lindo Ferretti ce lo trascinò la suora, che a sua mamma diceva: “Male che vada ne faremo un cantante”. Fu tale il trauma che divenne punk e CCCP, e questa è la storia esemplare di una generazione. Tomas Milian aveva una storia inversa e irregolare, ma anche la sua colta, che dall’Actors Studio e da Cocteau e Bolognini l’aveva fatto approdare, via poliziottesco, a Er Monnezza, la sua maschera senza calzamaglia. E ha fatto approdare anche noi a una diversa educazione sentimentale, meno educational, scafata e trucida e ironica. E chissà chi ha segnato di più gli anni a venire, tra due maschere che volentieri nascondevano nel ruolo il loro gioco delle parti con la vita.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"