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Harrison Ford, o il culo dell’uomo simbolo dell’occidente

Maurizio Crippa
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Ora che anche il bel Milo Yannopoulos ha fallato, ora che di The Donald già non ne possiamo più, ora che Matteo Renzi è di nuovo ingrassato, ora che forse anche Putin ha la cellulite e Brad Pitt ha divorziato, e insomma un mito dell’uomo occidentale proprio non lo si cava, la domanda si fa grave: dovessimo scegliere un Uomo Ideale, che ci rappresenti tutti, insomma un Mister Occidente, dove lo troviamo? Invece c’è, si chiama Harrison Ford. Bella forza, direte, ha 74 anni ma è un figaccione che darebbe la baia ancora a tanti millennial. È perfetto come eroe, perfetto da everyman. Ma non è per questo, no, che sarebbe il nostro simbolo perfetto. Ha a che fare con gli aerei. È un patito. Ieri abbiamo visto il video, quarantacinque secondi, che mostra l’incidente sfiorato della settimana scorsa, mentre guida il suo velivolo. Ha fatto un errore da principiante e quasi abbatteva un Boeing 737 carico di innocenti. Un paio d’anni fa s’era schiantato con un altro aeroplanino poco fuori Los Angeles. S’era salvato per un pelo, lesioni alla testa, aveva “evitato una strage”. Ma gli eroi sono recidivi, e già nel 1999 era caduto dalle stelle, stavolta con un elicottero, anche lì aveva salvato la ghirba per un pelo. Ora, rifletteteci anche voi: c’è qualcuno più simbolicamente adatto a interpretare la condizione attuale di tutto l’occidente di un pazzo che guida un aereo e si schianta ogni due per tre? Ma se preferite la versione dell’ottimismo: è vero che precipita, però ha sempre un bel culo.

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