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Zeman, la gran tessera N. 1 del partito della Sconfitta Inc.

Maurizio Crippa

Il filosofo boemo non si discute, sta nel cuore come una cotta giovanile

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So benissimo che il mio amico preferito di polemiche calcistiche starà godendo come un riccio, per il ritorno a Pescara di “Zemma”. Ma il filosofo boemo non si discute, sta nel cuore come una cotta giovanile, se non altro perché nessuno al mondo avrebbe la scafata atarassia di andarsi a sedere sulla più disastrata panchina di tutto l’Abruzzo. Nel paese in cui anche la più scarsa dei sindaci si fa una polizza, prima. Zdenek Zeman è un genio dell’azzardo, persino i bookmaker hanno già rivisto le quote, contro il Genoa la vittoria è passata a 3,50 e la sconfitta paga (solo) 2,10. Li vorrebbe Renzi, numeri così, all’Assemblea nazionale.

 

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E poi, in questi tempi di ritorno al passato paleomarxista, chi meglio dell’uomo che nell’homepage del suo sito tiene scritto: “A mio parere, la grande popolarità che ha il calcio nel mondo non è dovuta alle farmacie o agli uffici finanziari, bensì al fatto che in ogni piazza in ogni angolo del mondo c’è un bambino che gioca e si diverte con un pallone tra i piedi”? Nemmeno Bertinotti. So pure benissimo che il mio amico Giuliano, solo per quelle parole, lo iscriverebbe di diritto al partito della Sconfitta Inc. Ma in effetti, uno che dice: “Se ci sono domani al campo vuol dire che ho accettato, domani vedrete. Aspetto domani, voi avete fretta”, non è la perfetta versione filosofale di Bersani quando parla della scissione del Pd? Se solo Bersani fosse boemo, e non di Bettola. Date la tessera N. 1 del partito della Sconfitta Inc. a Zeman, tutta la vita.

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