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Ma Settis come l’avrebbe gentrificato, Charlottenburg?

Maurizio Crippa

Quella del Fatto sembra l’invettiva di un imam contro “la rovina chic dei centri storici”

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Il giorno dopo che un tir ha fatto esplodere uno dei meglio quartieri storici di Berlino, città tra le più gentrificate degli ultimi decenni, forse un intervento di Salvatore Settis (il Fatto) che sembra l’invettiva di un imam contro “la rovina chic dei centri storici” ce la potevamo risparmiare. Ma si sa, Settis acchiappa, si finisce per leggerlo. Perché cavalca l’attualità: “Le nostre città si tramutano in agglomerati di periferia”. Ci facevo i temi alle elementari. Ma soprattutto, è quell’idea che il cancro che divora i centri storici è la “gentrification”, che magari è davvero un brutto modo per dire che si ristruttura male e poi arrivano un sacco di pirla con lo spritz e la city car, ma sostenere che la vera rigenerazione urbana è fare delle viuzze “il vivo scenario di una democrazia futura”, è il mercatino di Natale delle banalità. Settis come l’avrebbe ristrutturato, Charlottenburg? Con l’art. 9 della Cost.?

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