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Altro che Sacra Famiglia, il matrimonio è sangue blu

Maurizio Crippa
Mi sono preso la briga di delibare fino in fondo l’elenco dei firmatari di una “Dichiarazione di fedeltà all’insegnamento immutabile della Chiesa sul matrimonio e alla sua ininterrotta disciplina” dell’associazione Supplica Filiale.
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A costo di finire ubriaco prima ancora di aver bevuto, come Fantozzi alla mitica cena con i produttori di vini sublimi, mi sono preso la briga di delibare fino in fondo l’elenco dei firmatari di una “Dichiarazione di fedeltà all’insegnamento immutabile della Chiesa sul matrimonio e alla sua ininterrotta disciplina” dell’associazione Supplica Filiale, non proprio bergoglista, par di capire. Fior da fiore, accanto a vescovi emeriti e professori internazionali (molto Sudamerica, molta Europa dell’est e un po’ d’Italia del pre Concilio), ci sono: l’Arciduchessa Alexandra von Habsburg de Riesle (Austria-Cile), S.A.I.R. Principe Bertrand de Orleans-Braganza, (Brasile), il Conte Giorgio Piccolomini (Italia), la Contessa Felicitas Piccolomini (Italia), il Duca Paul von Oldenburg (Germania), la Duchessa Pilar von Oldenburg (Germania), il Principe Carlo Massimo (Italia), la Principessa Elisa Massimo (Italia), la Marchesa Gabriella Spalletti Trivelli Coda Nunziante (Italia). Nonché, non fosse chiara la noblesse dell’ancien règime, Adolpho Lindenberg, Cofondatore della Società Brasiliana per la Difesa della Tradizione, Famiglia e Proprietà (TFP) (Brasile). Era dall’intronizzazione di Pio IX, o dai film di Luigi Magni, che non si vedeva tanta nobiltà papalina. Per salvare il matrimonio, più che la Sacra Famiglia, forse serve il sangue blu.
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