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La teoria dell’auto-golpe e il complotto universale spiegati ai bambini con il caso Higuain

Maurizio Crippa
Siccome tutti quanti, nei momenti di confusione, abbiamo bisogno di un qualche modello di semplificazione della realtà. Siccome non tutti abbiamo la scienza infusa di un Antonio Ferrari, che sull’auto-golpe in Turchia auto-intervista se stesso e si fa dare, dalla parte più illuminata di sé, le risposte alle domande che il suo se stesso giornalista riesce a formulare solo come ombre confuse.
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Siccome tutti quanti, nei momenti di confusione, abbiamo bisogno di un qualche modello di semplificazione della realtà. Siccome non tutti abbiamo la scienza infusa di un Antonio Ferrari, che sull’auto-golpe in Turchia auto-intervista se stesso e si fa dare, dalla parte più illuminata di sé, le risposte alle domande che il suo se stesso giornalista riesce a formulare solo come ombre confuse. Siccome insegna la buona pedagogia che il gioco è un modello per dare ai bambini una rappresentazione comprensibile del reale. Siccome tutto questo, proviamo anche noi a proporre un modello semplificatorio-esplicativo di quel che sta avvenendo. Sulla base del concetto universale di Complotto. Prendiamo il gioco per eccellenza, il calcio. E prendiamo il caso Higuain. Che forse lo vuole comprare la Juventus. Che forse lo vuole vendere il Napoli. Che forse per la Juventus è troppo caro. Che forse De Laurentis ha più convenienza a vendere a prezzi da testata nucleare che non la Juventus a pagare. Insomma, alla fine (momentanea) della faccenda De Laurentis dice che quelli della Juventus “non faranno mai lo sgarbo al Napoli”. Che se tanto ci dà tanto, significa che l’ha già venduto. Perché il mondo è un complotto ed è siffatto: che, ieri, gli unici esseri umani a non avere nulla da nascondere erano le donne nude contro Trump a Cleveland, e i soldati in mutande nelle galere di Erdogan.

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