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Anche le Archibugi hanno cominciato da piccole

Maurizio Crippa
Chiedetelo al Cav., che ci ha provato vent’anni senza cavare una faccia col giusto “quid” dal buco, quant’è difficile fare un casting. E chiedetevi perché, di fronte al seguente annuncio su Fb, relativo alla serie tv "Romanzo familiare" di Francesca Archibugi, relativo a “un attore 15/18 anni nano o con altra disabilità che trasmetta tenerezza”, abbiano licenziato la responsabile del casting. 
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Chiedetelo al Cav., che ci ha provato vent’anni senza cavare una faccia col giusto “quid” dal buco, quant’è difficile fare un casting. E chiedetevi perché, di fronte al seguente annuncio su Fb, relativo alla serie tv "Romanzo familiare" di Francesca Archibugi, relativo a “un attore 15/18 anni nano o con altra disabilità che trasmetta tenerezza”, abbiano licenziato la responsabile del casting della società di produzione, Luana Velliscig, e non la regista. Di solito, nei lavori di gruppo, chi comanda trasmette il briefing (anzi i desideri, stiamo parlando di artisti) e l’intendenza segue. E fare un buon casting è difficile, se le esigenze dell’arte sono elevate. Così Francesca Archibugi, anziché rilasciare all’universo mondo (si è scatenato il pandemonio totale globale contro l’orribile richiesta) frasi come “mi vergogno tantissimo, hanno tutti ragione, né io né la produzione sapevamo niente di questo annuncio”, dovrebbe spiegarci che tipo di nano andasse cercando, e che tipo di “tenerezza” (Gesù!) volesse rifilarci. Molti anni fa Werner Herzog, che sta alla Archibugi come la Sistina agli acquerellisti della domenica, girò un film geniale e senza nessuna tenerezza, Anche i nani hanno cominciato da piccoli, e fece recitare dei nani, attori non professionisti. Solo che tutt’altro che teneri, si ribellavano con violenza al loro mondo di merda. Menavano altri nani, crocifiggevano pure una scimmietta. Altro che sentimenti corretti. Ma oggi, Herzog, lo licenzierebbero. Non per i nani, per la scimmietta.
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