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“E quando faranno le donne prete, suonerò il can can”

Maurizio Crippa
Se il Molise non ci fosse bisognerebbe inventarlo, con referendum costituzionale. Se non altro perché a Carovilli, Isernia, c’è il parroco don Mario Fangio.
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Io non sono per insultare il Molise, come Nina Moric, e neppure per mortificare l’amena regione come ha fatto Renzi da Fabio Fazio. Anzi dichiaro che se il Molise non ci fosse bisognerebbe inventarlo, con referendum costituzionale. Se non altro perché a Carovilli, Isernia, c’è il parroco don Mario Fangio. Talento creativo, par di capire. Ha deciso di unirsi al festoso giubilo per la nascita delle unioni Cirinnà con una performance d’altri tempi: ha fatto suonare le campane a morto per celebrare “il funerale del matrimonio tradizionale”. E siccome don Mario è un parroco che sente l’odore delle sue pecore, come piace al Papa, per essere sicuro di farsi capire bene ha esposto pure un cartello: “Le campane a morto annunciano con dolore che SONO MORTI IL MATRIMONIO E LA FAMIGLIA secondo natura tra uomo e donna”. Credo sia per uomini così, che Dio ha creato il Molise. Però poi, mi chiedo: lo avranno avvisato che Francesco, nel frattempo, vuole le donne diacono? Che farà il prevosto, quando faranno le donne prete? Suonerà il can can?

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