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Il fucile finto di Alfano e il referendum giusto da fare

Maurizio Crippa
Dal Viminale smentirebbero di certo che l’uomo che ha terrorizzato stazione Termini con un fucile giocattolo fosse Angelino Alfano. Ma, tutto sommato, la somiglianza è forte. Il leader di Ncd che, a Radio Capital, dichiara di avere “già messo in conto un referendum abrogativo nel caso in cui passass
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Dal Viminale smentirebbero di certo che l’uomo che ha terrorizzato stazione Termini con un fucile giocattolo fosse Angelino Alfano. Ma, tutto sommato, la somiglianza è forte. Il leader di Ncd che, a Radio Capital, dichiara di avere “già messo in conto un referendum abrogativo nel caso in cui passasse la legge Cirinnà” fa molto l’impressione di uno che minacci sfracelli con in mano una pistola ad acqua. Però, per una volta, bisogna riconoscere ad Alfano l’onore delle armi, e una dose di sfacciata coerenza post democristiana. Perché questa volta il tema vale. “Se davvero la legge fosse percepita come un punto di eccesso, in una direzione o nell’altra, potrebbe essere una scelta razionale affidarsi al popolo”, ha detto. Dopodiché, ci sarebbe bisogno di un paio di ragionamenti più politici. Primo. L’idea che su un argomento così sarebbe più giusto affidarsi al popolo era venuta anche al Foglio: ma con un referendum (da inventare) propositivo, per favorire un dibattito aperto e approfondito. Il referendum abrogativo è un’altra cosa, e Alfano ricorderà il disastro provocato dal ceto politico cattolico (e di parte della gerarchia) con quelli su divorzio e aborto. Non sarebbe stato meglio osare un dibattito parlamentare e pubblico serio prima, e non ridursi a fare i conti, a tempo scaduto, col ddl Cirinnà?
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