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Il meridionalismo magico di Via Solferino

Maurizio Crippa
Ora, la geopolitica è un’opinione e la geografia pure, ma che Matteo Renzi abbia detto, proprio detto, ai giapponesi che “siamo popoli vicini”, come riporta il Corriere.it, lascia un tantino perplessi. Ma è ben vero che il nostro caro premier ha detto testuale: “Voglio portare Shinzo a mangiare una
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Ora, la geopolitica è un’opinione e la geografia pure, ma che Matteo Renzi abbia detto, proprio detto, ai giapponesi che “siamo popoli vicini”, come riporta il Corriere.it, lascia un tantino perplessi. Ma è ben vero che il nostro caro premier ha detto testuale: “Voglio portare Shinzo a mangiare una pizza a Napoli”. E dunque tutto in (geo)politica è possibile. Specialmente quando lo scrive il Corriere della Sera. Ad esempio ieri mattina, cambiando parallelo e latitudine come fossimo da Gianni Riotta, il quotidiano di Via Solferino, quasi avesse un affaccio sul Golfo, ospitava una pensosa analisi di Marco Demarco, già direttore del Corriere del Mezzogiorno ed editorialista meridionalista di casa Rcs. Per farla breve. Se Largo Fochetti ha il suo inarrivabile Saviano per sparare a palle incatenate contro Renzi, “qui se ne vanno pure le mafie”, Via Solferino ha un fior di retore della Magna Grecia: “Il sud politico si è rimesso in moto. Questo è certo”, è l’attacco a fanfara. Seppure “incerta” sia “la direzione di marcia”. Ma il governo si dia una mossa, è finito il neocentralismo furbacchione renziano, ora il sud è a un passo dalla rivolta politica, e se non si sbrigano pure della rivolta fiscale. Ci sono Emiliano in Puglia e De Luca in Campania (per quanto Enzo non risponda al telefono). C’è il sindaco Giggino ’a Manetta, “le tasse che Napoli paga allo stato restino a Napoli”. Persino il ministero ad hoc è a un passo, lo certifica “la minoranza di Cuperlo”. Meravigliosa visione, come i faraglioni di notte. Che come i giapponesi, a una cert’ora e bevuto un po’, sembrano vicini.
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