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Sentire il popolo, chiudere gli sportelli, chiudere la patta

Maurizio Crippa
Sempre grati alla brevitas tacitiana di @christianrocca (“il Pigneto si mobilità per spezzare le reni all’Europa”), si potrebbe anche chiuderla qui, con la rinnovata certezza che anche stavolta non saremo noi a dare la spallata al mondo, e andare via in fuga vittoriosi tagliando per il prato, come f
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Sempre grati alla brevitas tacitiana di @christianrocca (“il Pigneto si mobilità per spezzare le reni all’Europa”), si potrebbe anche chiuderla qui, con la rinnovata certezza che anche stavolta non saremo noi a dare la spallata al mondo, e andare via in fuga vittoriosi tagliando per il prato, come fa Valentino Rossi. Poi però tocca constatare, e non c’è Tacito né Tucidide che tenga, che in giro è pieno di gente uso Tsipraz, che crede che l’Europa sia un grande Pigneto o un grande Exarchia. Gente tipo Grillo, partiti come Podemos. Persino Renato Brunetta. Che non è Grillo né Varoufakis, ma quando può incazzarsi di brutto gli piace, eccome se gli piace. Di conseguenza, scopri che il 36 per cento degli italiani ha fiducia in Salvini, e al 36 per cento di fiducia è giunto pure il nostro caro premier, ma ruzzolando giù dalle scale del 61 per cento del giorno in cui rubò la campanella a Enrico Letta. Mentre tengono meravigliosamente, sul loro materasso al 30 per cento di ingualcibile irrilevanza, Giorgia Meloni e Grillo. La picchiata mentale verso la Grecia è già iniziata, e fa più spavento di quando fanno gli scherzi in aereo a Paris Hilton. Anche perché ci si mette persino gente seria, molto seria, come Paul Krugman, a dire che il referendum ai greci nessuno lo può negare. Come se in Grecia la democrazia avesse mai più dato segni di buona riuscita, dai tempi di Pericle. E discutendo se e quanto abbia ragione il popolo, intanto chiudono gli sportelli di banca. Come altri si chiudono la patta. 
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