I caduti e i promossi ai primi Golden Globes dopo il Ciclone Molestie
Palettate di trucco e candidature a dir poco curiose
Curiosa anche la candidatura di Big Little Lies nella categoria “Miniserie”, a un paio di giorni dall’annuncio che le vipere annidate nelle più belle ville di Monterey avranno una seconda stagione (quindi miniserie non è più, pure le attrici Nicole Kidman e Reese Witherspoon dovrebbero cambiare categoria). Trascurata la commedia made in Netflix The Meyerowitz Stories di Noah Baumbach: sconta la presenza del molestatore Dustin Hoffman.
Sarebbe bastato, per dare un segnale forte, fare quel che Time non ha osato. Celebrare le donne dedicando la copertina – in questo caso assegnando le nomination - a Wonder Woman e alla regista Patty Jenkins: era tra la manciata di personaggi in finale, poi il lamento ha prevalso sul trionfo. Il film ha incassato oltre 800 milioni di dollari (il budget era di 150 milioni). Ha fatto diventare una star l’attrice Gal Gadot (alla faccia dei nanerottoli che volevano boicottarla perché israeliana). Ha ringalluzzito lo stanco filone dei supereroi. Troppa Hollywood, per la stampa estera di Los Angeles che guarda invece all’Europa.
La lista dei film e dei registi candidati – divisi tra drammatici e comici & musical, lì è finito Paolo Virzì con The Leisure Seeker che non ha propriamente un lieto fine – certifica ritardi della programmazione nelle sale italiane. Dei drammatici abbiamo visto solo Dunkirk di “Christopher Nolan, Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh uscirà l’11 gennaio.
Dei comici & musical è uscito in sala quest’estate Get Out di Jordan Peele - magnifico horror che dimostra l’esistenza anche tra la stampa estera a Los Angeles della categoria “ovviamente non l’ho visto”, segue disamina critica. The Greatest Showman, il musical di Michel Gracey con Hugh Jackman nei panni dell’impresario Barnum, specializzato in donne barbute e altri freak – uscirà a Natale.
La Bella molesta la Bestia – offre uova sode, il mostro ne è ghiotto, si innamorano perdutamente – in The Shape of Water - La forma dell’acqua di Guillermo del Toro. Uscita italiana a San Valentino, per uno dei più bei film visti alla Mostra di Venezia. Molto dopo la cerimonia di premiazione, officiata da Seth Meyers il 7 gennaio prossimo a Beverly Hills. Il giovanotto è specializzato in battute su Donald Trump, che ormai non si portano più. Ma sulle molestie non si può scherzare. Si prevede una noia mortale.