Ci fosse un regista all’altezza della celebre partita di pallavolo tra cardinali di Habemus Papam – ma anche meno all’altezza, qui il grottesco è nei fatti – potrebbe girare una variante della scena evangelica di Gesù con l’adultera. Lui guarda a terra e disegna nella sabbia, di solito è di spalle, poi alza gli occhi e dice la battuta. Variante. Alza gli occhi (meno pietoso e più annoiato) su un formicaio impazzito di prelati, teologi, portavoce diocesani azzimati come commessi di Hermès, e dice: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra tombale”. Di colpo si creerebbe il vuoto. Ma forse qualcuno inizierebbe a pensare che scagliarsi sulle tombe del passato per ripulire il presente non è una grande strategia, è una reazione di panico. Grottesco, sì. Del resto, chi può essere così fesso da voler scagliare una pietra tombale addosso a un morto?
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