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Il Milan come Forza Italia

Niente lacrime napulitane, nun ne tenimmo cchiù. Ragazzi diciamo eroici. Qualche problema tuttavia rimane.
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Niente lacrime napulitane, nun ne tenimmo cchiù. Ragazzi diciamo eroici. Qualche problema tuttavia rimane. Il primo è che il tempo di gioco deve avercela con noi, chi ha deciso che le partite debbano durare novantatré minuti e non i nostri favolosi settanta? Il secondo è che gli arbitri vedono troppo rosso, raramente finiamo in undici perché c’è sempre qualcuno che si inventa qualcosa che non serve o che andrebbe evitato, siamo quasi come l’Atalanta, insomma i peggiori della famiglia. Il problema numero tre è la deliziosa Licia Ronzulli. Il suo ruolo di mediatrice d’affari, dicono sia lei ad aver introdotto non so più quale dei due pretendenti d’oriente alla corte del re, la fa ancora più misteriosa. Non solo deliziosa ma anche discreta e a quanto pare efficace. Chi poteva mai immaginare che così vispi talenti potessero sbocciare nella stessa serra europea del pacato Toti. Ma sulla Ronzulli, la Pascale è stata consultata, ha potuto dire la sua? E la Maria Rosaria Rossi? E la Bergamini? E Jole Santelli? Fra le tante sventure del tempo, la forzitalianizzazione del Milan ha il sapore di una novità dirompente.
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