Sullo stadio nuovo della juve
Bello, bellissimo, roba da invidiare la juve per una volta nella vita. Ma…
A chi ieri su Twitter mi dava del rosicone dico che sì, rosicavo a vedere la seconda squadra di Torino essere riuscita a fare – bene e in fretta – quello che più in piccolo il Torino non riesce a fare da anni: uno stadio di proprietà, che trasuda storia e identità anche nei bulloni della copertura del campo. Ieri il sindaco di Torino, Fassino, ha detto (tra i fischi) che la città sarà sempre vicina alla Juventus. Come se non ce ne fossimo accorti.
Negli ultimi vent'anni i sindaci torinesi sono tutti stati tifosi del Torino. Ma tutto quello che hanno saputo fare è stato demolire lo stadio storico dei granata, il Filadelfia, impedire con problemi burocratici che venisse ricostruito, cercare di vendere quel terreno per farci un parcheggio (o cose simili) e regalare (REGALARE) il Delle Alpi alla juventus. Juventus che grazie al credito sportivo e agli sponsor si è rifatta lo stadio.
Qualcuno ricordi a Fassino (il primo sindaco che da anni non si fa bello dicendo di avere il cuore granata, magari è la volta buona) che il comune dovrebbe stare vicino anche alla prima squadra della città, e magari permettergli di ricostruire il Filadelfia, per farne anche solo il campo d'allenamento di tutte le squadre, dai pulcini alla prima, come era un tempo e come io ho ancora avuto la fortuna di vedere (e di giocarci). Applausi dunque alla juve per lo stadio nuovo (con l'augurio di perderci tante partite), ma "sveglia!" al sindaco, al consiglio comunale di Torino e al presidente Cairo: dopo anni di retorica e false promesse, mi sembra che i tifosi granata meritino lo stesso trattamento di quelli bianconeri. E forse lo stadio lo riempirebbero anche.