L'impronta di Repubblica
Calcoliamo la nostra CO2.
"C'è un fattore che rompe gli schemi – si legge – e che sta diventando sempre più importante: il ruolo dell'opinione pubblica mondiale non disponibile ad accettare di veder sparire nell'arco di un secolo l'equilibrio climatico che ci accompagna dal momento in cui il primo essere umano ha piantato un seme nella terra. I due Nobel consecutivi all'uomo politico americano che si è più impegnato per la pace con la natura (prima Gore, ora Obama) rappresentano un segnale chiaro in questa direzione".
Ora, tralasciando il fatto che l'opinione pubblica, sondaggi alla mano, è sempre meno interessata a una storia in cui vede sempre più confusione, Obama non ha ancora fatto nulla di concreto per il clima, se non un sacco di parole. Su Al Gore non sprechiamo altre parole, oltre a quelle già usate, tanto è un argomento su cui torneremo.
Per fortuna c'è il calcolatore di impronta di CO2, un test al termine del quale possiamo sentirci un po' in colpa perché compriamo shampoo e dentifricio, andiamo in giro in motorino, leggiamo i giornali (anche Repubblica?) e osiamo mangiare carne di maiale. Con parametri non molto chiari, il test di Rep. e Wwf indaga nella nostra vita (consumando parecchia CO2, tra l'altro) per vedere quanto male fa al clima ogni nostro gesto. A quando, come fa da tempo Air France, un'offerta al Wwf per sgravare la nostra coscienza da tutta questa brutta anidride carbonica?