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La prescrizione secondo Salvini, ovvero la prevalenza del tema sul problema

Massimo Bordin

I codici penali nascono per risolvere i problemi ma, volendo, possono crearne contribuendo così a dettare l’agenda politica

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Più del 60 per cento dei processi è prescritto durante la fase delle indagini preliminari ma il punto prioritario sul quale il governo intende intervenire è la fase dell’appello. E’ inevitabile aprire un processo per verificare la legittimità della legittima difesa se c’è qualcuno che ha una pallottola nella schiena, negli ultimi quattro anni ci sono stati ben cinque casi del genere. Su queste basi il governo si impegna a intervenire per fermare un automatismo che evidentemente ritiene dilagante. Si potrebbe continuare con gli esempi di una logica sbilenca che guida l’agire del governo in tema di giustizia, il capitolo che ricorda più da vicino uno dei pilastri della satira antipopulista: il discorso di insediamento del dittatore dello stato libero di Bananas. Il problema è che comunque una logica c’è. Si potrebbe definire quella della prevalenza del tema sul problema. I codici penali nascono per risolvere i problemi ma, volendo, possono crearne contribuendo così a dettare l’agenda politica. Visto così, il modo di ragionare del Truce e i suoi compagni appare forse ancor meno commendevole ma sicuramente più lineare. E’ un metodo che ha notevoli precedenti, talvolta meno sgangherati, perfino una certa tradizione, nei governi che hanno preceduto quest’ultimo. Anche per questo è così complicata la costruzione di una opposizione decente.

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