PUBBLICITÁ

La frase contraddittoria di Beppe Grillo

Massimo Bordin
Una frase come “Processi, burocrazia, codici e codicilli non possono fermarci” in politica è capitato di sentirla. Ha una logica profondamente umana e un po’ primitiva e forse proprio questo ha una sua forza, una capacità innegabile di mobilitazione per gli spiriti esasperati.
PUBBLICITÁ
Una frase come “Processi, burocrazia, codici e codicilli non possono fermarci” in politica è capitato di sentirla. Ha una logica profondamente umana e un po’ primitiva e forse proprio questo ha una sua forza, una capacità innegabile di mobilitazione per gli spiriti esasperati. Inutile inarcare le sopracciglia e puntare il ditino. Però si può ragionare in termini di logica o meglio di coerenza politica. Se una frase del genere la pronuncia il leader o il garante, o quello che è, di un movimento politico che fa dei codici e dei codicilli un feticcio, che chiede le dimissioni sulla base di una indagine appena avviata, che compulsa curriculum e scontrini con ansia inquisitoria, che proclama ottusamente l’ineleggibilità perfino di chi ha precedenti penali a causa di conclamate e utili disobbedienze civili, insomma se è Beppe Grillo a dire che i processi non possono fermarlo, la citazione d’obbligo non può che rimandare alla fattoria dove tutti gli animali erano uguali ma alcuni di più. Il fatto che probabilmente il capataz dei Cinque stelle nemmeno si sia accorto della evidente contraddizione non può essere una attenuante, anzi, considerando la questione da un punto di vista politico la aggrava.
Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ