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Rifiuta i pronomi neutri e dice che il “sesso è reale”. Editor licenziata

Giulio Meotti

Intanto J. K. Rowling restituisce il premio dei Kennedy

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Roma. Una editor di una agenzia letteraria di New York è stata licenziata a seguito di commenti “offensivi” sul transgender. Sasha White si è vista mettere alla porta dalla Tobias Literary Agency dopo avere espresso solidarietà all’autrice di “Harry Potter”, J. K. Rowling, sulla scia di un’aspra polemica su femminismo e transgender: “E’ vero: sono stata licenziata ieri sera per la mia posizione femminista”, ha spiegato White. La sua bio già non era poca cosa: “Il gender non conformista è meraviglioso; negare il sesso biologico no”. Poi il suo rifiuto di usare pronomi neutri gender fluid. Il licenziamento di White dalla Tobias Literary Agency è stato confermato sia dal presidente della società, Lane Heymont, sia dall’account Twitter dell’agenzia: “Non c’è spazio per sentimenti anti trans. Punto. Così ci siamo separati da Sasha”. La società ha detto di avere fatto anche una donazione a un ente di beneficenza per trans di colore.

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Roma. Una editor di una agenzia letteraria di New York è stata licenziata a seguito di commenti “offensivi” sul transgender. Sasha White si è vista mettere alla porta dalla Tobias Literary Agency dopo avere espresso solidarietà all’autrice di “Harry Potter”, J. K. Rowling, sulla scia di un’aspra polemica su femminismo e transgender: “E’ vero: sono stata licenziata ieri sera per la mia posizione femminista”, ha spiegato White. La sua bio già non era poca cosa: “Il gender non conformista è meraviglioso; negare il sesso biologico no”. Poi il suo rifiuto di usare pronomi neutri gender fluid. Il licenziamento di White dalla Tobias Literary Agency è stato confermato sia dal presidente della società, Lane Heymont, sia dall’account Twitter dell’agenzia: “Non c’è spazio per sentimenti anti trans. Punto. Così ci siamo separati da Sasha”. La società ha detto di avere fatto anche una donazione a un ente di beneficenza per trans di colore.

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Come molte agenzie letterarie, la Tobias Literary Agency è un bastione woke. Black Lives Matter campeggia sul suo sito web. Il caso White fa seguito a un altro simile di appena un mese fa e che aveva visto un’autrice di best seller per bambini licenziata dopo avere espresso sostegno per Rowling. Gillian Philip aveva aggiunto l’hashtag #IStandWithJKRowling al proprio account Twitter. Così la Working Partners, che progetta serie letterarie per case editrici come “Erin Hunter” (pubblicata in Italia da Giunti e in inglese da Harper Collins) ha deciso di fare a meno dei servizi di Philip.

 

Ormai criticare l’ideologia gender significa addentrarsi in un campo minato. Ci sono accademiche femministe – come Sylviane Agacinski all’Università di Bordeaux, Kathleen Stock dell’Università di Essex e Selina Todd dell’Università di Oxford – che si sono viste annullare le conferenze a causa delle loro idee sul gender. C’è chi ha perso il posto, come Maya Forstater, licenziata da un think tank inglese per aver dichiarato che “gli uomini non possono trasformarsi in donne”. E questo solo per citare alcuni casi.

 

Ogni volta si aspettano che J. K. Rowling faccia marcia indietro, che chieda scusa, che si rieduchi, invece lei ogni volta raddoppia. Così la Rowling ha appena annunciato di avere restituito un premio associato alla famiglia Kennedy dopo essere stata tacciata di “transofobia”. Si tratta del premio Ripple of Hope dall’organizzazione per i diritti umani “Robert F. Kennedy”. “Sento di non avere altra scelta che restituire il Premio Ripple of Hope”, ha scritto Rowling sul proprio sito web. “Sono profondamente rattristata dal fatto che si siano sentiti obbligati ad adottare questa posizione, ma nessun premio o onore, indipendentemente dalla mia ammirazione per la persona per la quale è stato nominato, significa così tanto per me da perdere il diritto di seguire la mia coscienza”.

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Il presidente del premio, Kerry Kennedy, figlia di Bob, aveva detto che le opinioni espresse di recente dalla Rowling erano un “attacco all’identità trans”. Ha continuato dicendo che la sua organizzazione respinge il punto di vista della Rowling secondo cui il sesso di una persona è quello assegnato alla nascita. “La scienza è chiara: il sesso non è binario”, ha scritto Kerry Kennedy. Ottimo.

 

Tra il 2017 e il 2030 ci saranno 6,8 milioni di “missing girls” in India a causa dell’aborto preventivo e della tradizionale preferenza per i figli maschi, mentre in Cina l’infanticidio e l’aborto selettivo ne hanno già causate trenta milioni. Resta solo da convincere indiani e cinesi che il sesso non è reale.

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