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“È la morte dell’umanesimo, dell’illuminismo kantiano e dell’antropologia cristiana”

Giulio Meotti

Intervista a Robert Redeker sul progetto di legge bioetica in Francia. “Con la scristianizzazione non esiste più baluardo contro l’eugenetica”

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Roma. L’adozione della “procreazione medicalmente assistita per tutti” tramite la sua estensione a donne single e coppie gay è in procinto di passare al Parlamento francese, dove è in discussione la nuova legge sulla bioetica in cantiere da un anno, mentre altre misure potrebbero incontrare sorprese. C’è la diagnosi preimpianto degli embrioni (“la questione etica più difficile di questo disegno di legge”, aveva avvertito anche Agnès Buzyn, ex ministro della Sanità); gli embrioni chimerici, ovvero l’inserimento di cellule umane in embrioni animali a fini di ricerca, e il metodo “Ropa”, la cosiddetta “maternità condivisa”, una donazione di gameti tra due donne, la prima che dona un ovocita per la fecondazione in vitro e la seconda che porta in grembo il bambino.

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Roma. L’adozione della “procreazione medicalmente assistita per tutti” tramite la sua estensione a donne single e coppie gay è in procinto di passare al Parlamento francese, dove è in discussione la nuova legge sulla bioetica in cantiere da un anno, mentre altre misure potrebbero incontrare sorprese. C’è la diagnosi preimpianto degli embrioni (“la questione etica più difficile di questo disegno di legge”, aveva avvertito anche Agnès Buzyn, ex ministro della Sanità); gli embrioni chimerici, ovvero l’inserimento di cellule umane in embrioni animali a fini di ricerca, e il metodo “Ropa”, la cosiddetta “maternità condivisa”, una donazione di gameti tra due donne, la prima che dona un ovocita per la fecondazione in vitro e la seconda che porta in grembo il bambino.

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Una “dissoluzione della maternità”, denunciano i vescovi francesi in una lettera: “Mercato dei test genetici, sperimentazione sugli embrioni chimerici, selezione di bambini non nati, genitorialità senza paternità, maternità senza gestazione, mercificazione della procreazione”.

 

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“Questa legge, purtroppo, è un evento molto importante che avrebbe richiesto un referendum” dice al Foglio il filosofo francese Robert Redeker. “Tuttavia, la legge è stata decisa tra piccoli circoli di influenza, lobby, vertici di partiti politici, ideologi, un intero universo intellettuale che milita per un’altra forma di umanità. Questa legge cerca di distruggere i parametri antropologici giudaico-cristiani che hanno strutturato l’esistenza umana da millenni. È curioso che le persone che, a ragione, affermano di essere contrarie alla schiavitù, vale a dire alla trasformazione degli esseri umani in merci che si vendono e acquistano sui mercati, adottino leggi che rientrano nello stesso spirito. Questa legge è uno spostamento verso la disumanizzazione. Segna la morte dell’umanesimo e dello spirito dell’Illuminismo”.

 

Da Didier Sicard (“una politica di depistaggio a scopo di eliminazione è quantomeno inquietante”) a Jacques Testart (“la medicina si mette al servizio della selezione, creando categorie di inclusi, reclusi ed esclusi, così che la vita umana sarà tassativamente governata dall’ideologia della competizione, contro la quale per salvare la civiltà è stato necessario inventare i diritti dell’uomo”), tanti scienziati ed esperti laici francesi hanno evocato lo spettro dell’eugenetica.

  

“Il cristianesimo fa parte dell’eredità europea quanto l’Illuminismo” ci dice Redeker. “In Francia l’eugenetica è attraente a causa del potere storico dell’anti-cattolicesimo. In Europa invece è a causa dell’indebolimento del cristianesimo. Non è esattamente la stessa cosa. In Francia, l’amministrazione, o più precisamente molti funzionari di questa amministrazione, si considerano una macchina da guerra contro il cattolicesimo, mentre nel resto d’Europa è un processo meno militante. È la scristianizzazione da abbandono, disinteresse. In entrambi i casi, il cristianesimo non è più un baluardo abbastanza forte da prevenire l’eugenetica. Un’altra ragione è ovvia: i cittadini in Europa non sono più interessati ai dibattiti intellettuali, sono prigionieri di un doppio errore, ovvero l’utilità, poiché è utile per alcune persone deve anche essere bene, e l’egoismo, ovvero l’utilità e il piacere dell’io servono come regola. Kant ha spiegato che, a differenza delle cose e delle bestie, ogni essere umano è un fine in se stesso, quindi l’immoralità consiste nel vedere un uomo come un semplice mezzo, come le cose e le bestie. Questa idea dell’Illuminismo è una secolarizzazione del cristianesimo. È su questo che si fonda la dignità umana. Ed è questa dignità umana che viene distrutta dalle leggi eugenetiche. È l’essenza spirituale dell’Europa che stanno distruggendo. Le stesse persone che vogliono costruire l’Europa stanno distruggendo l’essenza spirituale dell’Europa. Che terribile paradosso. Queste leggi sono un suicidio. Il mondo che aprono è quello del grande mercato planetario, regolato dai social, della ‘carne umana’, dell’essere umano tagliato a fette, animalizzato. Il grande antropologo Pierre Legendre vide nel nazismo una ‘concezione dell’uomo da macelleria’. La neo-eugenetica della riproduzione assistita e della maternità surrogata, con tutte le loro conseguenze, vedono il ritorno alla concezione di questo macello dell’essere umano”.

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Il fronte macroniano appare compatto dietro la legge, tranne un deputato. “Dobbiamo accettare le imperfezioni della natura”, attacca Vincent Thiébaut della République En Marche in una testimonianza durante il dibattito sulla legge bioetica. È padre di due gemelli sordi e nati dalla fecondazione in vitro. Thiébaut ha perorato la difesa di questi bambini “straordinari”. Si accorse della loro disabilità dopo un anno e fu uno shock. “Ci siamo sentiti in colpa, accettare la differenza, la malattia, non è facile”, ha detto Thiébaut.

 

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Data la sua storia, Thiébaut avrebbe potuto essere a favore della selezione degli embrioni, invece no. “Ho figli straordinari. Attraverso di loro, ho imparato molte cose. Ci esprimiamo a voce quando portano il dispositivo, per iscritto quando lo tolgono. Perché a volte vogliono rimanere nella loro bolla. E in famiglia sono io il più autistico. Quando sono stanco, mi ritiro, non parlo”. Ecco perché ha votato contro: “Che società vogliamo? Una società standardizzata? Dove ognuno è bello e sano? Come il migliore dei mondi? I dibattiti sono troppo tecnici sull’embrione. Abbiamo dimenticato l’umano”.

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