Cantiere Tav di Chiomonte (foto Marco Alpozzi - LaPresse)

Coraggio De Micheli e forza Tav

Roberto Maroni

Il progetto definitivo dell'Alta velocità è in fase di approvazione. Adesso il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti acceleri i tempi delle procedure burocratiche

In questi giorni non si parla d’altro che di cose grame, la pandemia che non molla e la crisi economica che peggiora. Ma per fortuna ci sono anche notizie buone, almeno per chi (come il sottoscritto) è un convinto sostenitore della “crescita felice e sostenibile”. Cito il Sole 24 Ore di ieri: “La Tav avanza verso Torino con 35 imprese e 700 operai. Nei primi sei mesi del 2020 sono stati appaltati lavori per 300 milioni”.

  

Parlo della Tav perché mi sento coinvolto emotivamente: da governatore ho concretamente sostenuto lo sviluppo del trasporto su ferro, ma soprattutto da ministro dell’Interno dovetti fronteggiare le violenze dei No Tav contro le forze dell’ordine poste a difesa dei lavoratori nel cantiere di Chiomonte. E ora leggo che proprio Chiomonte si è rimesso in moto, con le operazioni di ampliamento per il nuovo svincolo autostradale e con le procedure di esproprio definitivo dei terreni.

  

Sono proprio quei terreni che nel 2011 avevamo acquisito in occupazione provvisoria per mettere in sicurezza i lavoratori e consentire la prosecuzione dei lavori, e che ora sono stati riconosciuti come aree funzionali ai lavori in corso. Avevamo visto giusto, avevamo resistito alle minacce e alle violenze, avevamo fatto le cose per bene.

  

Il progetto definitivo della Tav è ora in fase di approvazione al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Coraggio ministra De Micheli, acceleri i tempi delle procedure burocratiche, non si faccia travolgere dal solito rito romano. Stay tuned.

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