Matteo Renzi ospite di "1\2 ora in più" (Foto LaPresse)

Buoni e cattivi

Roberto Maroni

I voti della stravagante politica italiana

Terza puntata della mia barbarica rubrica che assegna i voti alla stravagante politica del nostro straordinario Paese. Un BUONO (e bravo) di gusto a Matteo Salvini: ha finalmente deciso di porre fine all’esperienza deludente del governo gialloverde. I miei barbari avevano previsto il termine anticipato della legislatura, ma in tempi più lunghi, la prossima primavera. Ma Salvini è più veloce della luce, ha colto di sorpresa i suoi “alleati” e ha deciso di giocarsi il tutto per tutto: o la va o la spacca. Se “la va” (come è probabile) potranno finalmente concretizzarsi le annunciate promesse di cambiamento che in questi mesi lui ha messo sul tavolo: flat tax, riforma della giustizia, via libera alle infrastrutture strategiche.

 

E poi (e soprattutto) semaforo verde per l’autonomia differenziata, bloccata dall’insensato veto grillino: un primo passo verso quel sistema federale che aveva ideato il grande Gianfranco Miglio, a cui mando un ricordo affettuoso oggi, nel diciottesimo anniversario della sua scomparsa. E il CATTIVO? Potrei dire Di Maio, che ha gestito malissimo la presenza grillina al governo. Potrei dire Conte, che non ha saputo interpretare (come avrebbe dovuto) lo spirito ecumenico dei vecchi democristiani. No, il CATTIVO lo assegno a una categoria politica: quella di chi ama dividere invece che unire, di chi se la prende con gli amici di partito e non con gli avversari. Un virus molto diffuso a sinistra, che fa sempre perdere. Ha anche un nome: renzismo. Stay tuned.