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Bandiera bianca

Con Giulio Coniglio l’Italia è andata in tilt a Trieste

Antonio Gurrado

Alcuni bambini calabresi hanno scritto una lettera al personaggio di fantasia disegnato da Nicoletta Costa. Ma la burocrazia di un ufficio postale non guarda in faccia a nessuno, nemmeno ai sentimenti dei piccoli studenti 

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L’Italia è andata in tilt a Trieste. Non con le diatribe territoriali post-belliche, né tampoco con la rivolta dei portuali, bensì con la letterina inviata da alcuni bambini calabresi al loro eroe, Giulio Coniglio. Questa dei bambini che scrivono a un personaggio di fantasia è una di quelle storie sentimentali che ci piacciono tantissimo; purtroppo, però, ci piace tantissimo anche l’arzigogolo burocratico di stampo umbertino. Ragion per cui non solo i bambini hanno inviato una raccomandata con ricevuta di ritorno, ma addirittura, quando la disegnatrice del personaggio di fantasia si è presentata allo sportello per ritirare la missiva, le è stato inoppugnabilmente fatto presente che le identità non collimavano. Le generalità riportate sui documenti della signora Costa Nicoletta non corrispondevano infatti a quelle del destinatario, signor Coniglio Giulio. Per ricevere la raccomandata in assenza del personaggio di fantasia, evidentemente, era necessaria una sua delega firmata.

A fatica, qualche giorno dopo, Nicoletta Costa è riuscita a ritirare la posta del personaggio inventato da lei: per farlo è stato sufficiente firmare non si sa che documenti, disegnare lì per lì un Giulio Coniglio onde comprovare di esserne l’autrice (se fosse stata Michelangelo, le avrebbero chiesto di scolpire un Mosè), ricevere infine una mail della maestra dei bambini calabresi, ove si confermava che, nell’indicare come destinatario un personaggio di fantasia, detti minori sottintendevano la liceità di trasmettere il plico a chi detenesse i diritti d’autore in materia. La cosa più bella è che, la seconda volta, la disegnatrice si è presentata in posta accompagnata da un pupazzo di Giulio Coniglio a grandezza d’uomo, con dentro una persona che lo animava. Ma al pupazzo non è stato consentito di entrare nell’ufficio postale: in quanto personaggio di fantasia, Giulio Coniglio non ha diritto a ritirare personalmente di cui è destinatario.

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