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Bandiera bianca

L'insostenibile onnipresenza della resilienza

Antonio Gurrado

Da Venezia 77 al comitato interministeriale del governo, la capacità di reagire ai traumi è sulla bocca di tutti. Ci mancava anche il Festival 

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Ormai senza resilienza non sei nessuno; ma dove vai, se la resilienza non ce l’hai? Il governo convoca un comitato interministeriale il cui compito sarà di scrivere un Pnrr, che sembra una pernacchietta ma è il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza. Il capo europeo dell’Oms si complimenta con gli italiani che hanno reagito alla pandemia con solidarietà e resilienza. Al Festival del Cinema di Venezia si presenta un film bosniaco che non è solo un film bosniaco, è una storia di resilienza. Apro il Corriere e apprendo che, secondo una docente di psicologia della Cattolica, il vicino di casa e l’insegnante dei figli non sono più semplicemente il vicino di casa e l’insegnante dei figli, sono dei tutori di resilienza; mentre, secondo la direttrice del Centro di microbiorobotica di Pontedera, dobbiamo imitare la resilienza delle piante. Ragion per cui a partire da domani si abbatterà su Milano e Bologna, inevitabile, un Festival della resilienza, che tuttavia non è organizzato né dal governo né dall’Oms, né da registi bosniaci né da piante, bensì dai francescani dell’ordine dei frati minori. Sarà magari l’occasione per scoprire che la tanto decantata risurrezione, alla fin fine, è una tipologia particolarmente rara di resilienza.

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