Un'immagine di Blade Runner 2049

Fare sesso (estremo) con i robot

Antonio Gurrado

Gli psicologi incoraggiano l'utilizzo di androidi o ginoidi per il soddisfacimento sessuale di chi ha una devianza e fatica a trovare un partner in carne e ossa

Avete una devianza sessuale, che magari fa soffrire gli altri o vi rende comunque poco presentabili in pubblico? Complimenti, d’ora in poi l’alleanza fra psicologia e intelligenza artificiale si offre di venirvi in aiuto fornendovi degli androidi o dei ginoidi su cui scaricare le vostre pulsioni. Poniamo che la vostra passione sia copulare con qualcuno appeso per i piedi al soffitto, ricoperto di letame, mentre ascoltate Wagner a tutto volume: trovare un partner in carne e ossa può essere complicato, e coinvolgerne uno non consenziente è decisamente sconsigliato. Ecco che però, con robot che interagiscono come esseri umani salvo essere destinati esclusivamente al vostro soddisfacimento sessuale, la vostra parafilia potrà essere soddisfatta senza che arrechi danno ad alcuno, senza che lasci strascichi sulla psiche altrui, senza abbia nessuna conseguenza se non un benefico effetto di sollievo sulla vostra psiche. Dicono alcuni psicologi (americani, bisogna specificarlo) che in questo modo le anime ferite che sviluppano fantasie morbose potranno trovare una valvola di sfogo senza negarsi il piacere sessuale, anzi praticandolo gioiosamente nell’equivalente interpersonale di una stanza imbottita di materassi. Poveri robot antropomorfi, certo. Ma poveri anche gli uomini, ridotti a pensare che la via del soddisfacimento e della felicità passi attraverso l’abolizione dell’altro.

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