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In Italia si preferiscono i macachi alla ricerca

Antonio Gurrado

Una petizione online, "Salviamo i macachi di Torino!", ha preso di mira il lavoro dell'Università di Torino che consentirà di curare il blindsight, ossia la perdita della vista dovuta a danni cerebrali

Buonasera, sono un macaco e lavoro all'università di Torino. Sto conducendo un importante esperimento sulla vostra specie. La mia cavia, un giovane ricercatore, viene sottoposta a questo trattamento: attraverso una serie di complicate operazioni mi procura una limitata cecità, il cui studio consentirà di curare il blindsight, ossia la perdita della vista dovuta a danni cerebrali anziché oftalmici.

 

Il mio obiettivo iniziale era di analizzare la reazione dei suoi simili e, nella fattispecie, scoprire se altri esseri umani dapprima avrebbero protestato contro il beneficio che la cavia tentava di apportare alla propria specie; poi se, pur non essendo scienziati, avrebbero negato il valore scientifico dell'operazione condotta dal ricercatore; infine se, pur di non arrecare sofferenza alcuna a un macaco, avrebbero diffuso su volantini indirizzo e numero di telefono della cavia, mettendo a rischio la sua persona e i suoi cari. Sono lieto di annunciarvi che l'esperimento è perfettamente riuscito.

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