Il premier Matteo Renzi (foto LaPresse)

Esclusivo: documento inedito della prima corrente renziana del Pd

Redazione

In anteprima il testo che i renziani presenteranno domani per allargare il recinto del Partito democratico

Domani sera alle 20, nella sala dei gruppi parlamentari, verrà formalizzata la prima corrente ufficiale del renzismo, che sarà guidata, tra gli altri, dal deputato Matteo Richetti. E' un passaggio in avanti significativo rispetto a quello che la truppa di parlamentari renziani aveva detto fino a pochi mesi fa: i renziani non saranno mai una corrente. Oggi le cose sono cambiate. Il Pd è in movimento e si prepara ad accogliere deputati e senatori che provengono da altri gruppi parlamentari e la big tent renziana ha scelto di strutturarsi in modo ufficiale, anche se ancora senza adesioni, proponendo una piattaforma con la quale muoversi all’interno del partito, pesarsi nei gruppi parlamentari e preparare in prospettiva una corsa parallela e coincidente a quella portata avanti dal presidente del Consiglio, in vista anche della futura, seppur remota, prossima segreteria del Pd. Il Foglio è in grado di anticipare il documento che verrà presentato domani sera dalla corrente renziana.

 

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SPAZIO DEMOCRATICO
Il PD e l'Italia di domani

 

La politica sta tornando ad interpretare i bisogni reali degli italiani, dopo una lunga separazione che ha indebolito la nostra democrazia e spinto milioni di cittadini alla sfiducia verso tutti i livelli delle istituzioni repubblicane.

 

Protagonista di questo storico processo di ricomposizione tra popolo e democrazia è il Partito Democratico, che si è aperto senza timori alle richieste di rinnovamento che da anni venivano dal paese restando inascoltate.

 

La leadership di Matteo Renzi è il segno più chiaro di questa radicale apertura, che ha permesso di recuperare lo spirito originario del Partito Democratico all’insegna della ricostruzione della nazione dopo decenni di retorica del declino – tanto consolatoria quanto rinunciataria – e della capacità di offrire all’Italia un racconto del futuro più forte delle condanne ereditate dal passato.

 

Oggi che il Partito Democratico guida il governo e vive una stagione particolarmente feconda della propria storia, per il coraggio dimostrato nel promuovere la riforma del paese e nell’interpretare il consenso degli italiani, è indispensabile mantenere viva e vitale quella capacità di raccontare il domani.

 

Nasce da qui la proposta di uno spazio politico aperto, rivolto a tutti gli iscritti del Partito Democratico e a tutti coloro che pensano ancora che la politica possa svolgere un ruolo determinante nella società e nelle istituzioni territoriali e nazionali, attraverso il quale alimentare l’impegno e la progettazione del futuro accanto allo sforzo quotidiano per il governo delle riforme e l’amministrazione locale. Un luogo che unisca competenze e passioni, al servizio di un PD sempre più capace di ridisegnare il volto dell’Italia attraverso la liberazione delle sue migliori energie. Uno strumento, infine, che tenga insieme l'ascolto dei bisogni e la profondità delle analisi in una visione di lunga prospettiva, che ponga l’eguaglianza sostanziale e l’accesso ai beni pubblici al centro di una azione che dia il senso compiuto alle riforme proposte dal PD e dal Governo.

 

“Sussiste oggi l’esigenza di confermare il patto costituzionale che mantiene unito il Paese e che riconosce a tutti i cittadini i diritti fondamentali e pari dignità sociale ed impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l’eguaglianza”: così il Presidente Mattarella ha perfettamente indicato la rotta che mette in circuito nel Paese la linfa democratica e che finalizza “l’urgenza di riforme istituzionali, economiche e sociali”.

 

[**Video_box_2**]Perché lo Stato può ritrovare la fiducia dei cittadini riducendo la propria presenza là dove non è indispensabile, recuperando capacità di tutelare i più deboli ed efficienza nelle proprie missioni fondamentali, restituendo dignità al lavoro di tutti e non solo a coloro che sono diventati adulti nel corso del Novecento. Perché l’idea della persona e il valore insostituibile della sua capacità di iniziativa possono restituire al welfare la funzione di motore di opportunità e strumento di mobilità sociale, valorizzando ad ogni livello i principi della sussidiarietà e completando la riconciliazione della sinistra con l’impresa privata. Perché i livelli della tassazione, che in Italia sono ormai vicini a superare ogni soglia di tolleranza, possono essere ridotti proseguendo nello spostamento della pressione fiscale dal lavoro e dalla produzione verso le rendite e la lotta all’evasione. Perché i partiti politici possono e devono ritrovare la propria vitalità aprendosi a meccanismi di trasparenza, competenza e contendibilità per la selezione delle proprie classi dirigenti. Perché la coesione sociale, il fondamento più solido dell’identità repubblicana del Partito Democratico, deve essere concretamente alimentata nel superamento in chiave europea dei tanti corporativismi che il nostro paese ha ereditato dalla crisi del modello novecentesco di rappresentanza economica e sociale.

 

Sono alcuni dei temi che sono recentemente entrati nella nuova agenda del PD, con la leadership di Matteo Renzi, e che hanno contribuito ad allargarne la rappresentanza ben oltre i confini del suo elettorato storico. Anche per questo è indispensabile uno sforzo quotidiano di mobilitazione interna fondato anche sul confronto libero e trasparente delle idee e delle proposte. Perché un grande partito europeo come il PD può finalmente farsi forte della ricchezza che nasce dall’ampia diversità delle tradizioni e delle sensibilità politiche e culturali che riesce a rappresentare.

 

Per questo la nostra iniziativa intende contribuire alla vitalità progettuale del Partito Democratico attraverso occasioni politiche, seminari programmatici e proposte concrete a livello parlamentare e territoriale. Nello spirito di un impegno costante a fare del nostro partito il motore principale di una nuova dignità della politica italiana e lo strumento per lasciare alle generazioni future una democrazia più solida perché rinnovata in profondità.

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