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La regina dei gufi

“Il governo va nella direzione sbagliata”; “l’unico risultato sarà quello di aver liberalizzato i licenziamenti”: il Jobs Act e il pessimistico disappunto di Susanna Camusso, urlatrice con roccioso tono da velista sotto la tempesta - di Marianna Rizzini

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“Il governo va nella direzione sbagliata”; “l’unico risultato sarà quello di aver liberalizzato i licenziamenti”; “non credo questa sia la risposta che si aspetta un paese che continua ad avere una disoccupazione altissima”: il Jobs Act era appena uscito da cinque ore di Consiglio dei ministri che Susanna Camusso, leader Cgil, esprimeva il suo pessimistico disappunto con roccioso tono da velista sotto la tempesta (quale è: la vela è la sua seconda passione dopo la lotta sindacale). Se si dovessero usare le categorie usate dal presidente del Consiglio, la Susanna Camusso anti-Jobs Act potrebbe rientrare nella casella di “regina dei gufi” (“si è deciso”, ha detto oggi Camusso, “che il rapporto di lavoro invece di essere stabilizzato sia frutto di una monetizzazione crescente”, parlando di disoccupazione altissima e di nessuna prospettiva per i giovani).

 

Eppure c’è stato un momento, l’estate scorsa, in cui la stessa Susanna Camusso poteva ben apparire addirittura possibilista, se non ottimista: c’è “grande volontà di cambiamento nell’esecutivo”, diceva. Ma al primo vento d’autunno Camusso, con la manifestazione del 25 ottobre in testa, raccontava di essere stata ricevuta dal premier “sul ballatoio”, e cominciava a pronunciare la frase che diventerà motivo ricorrente: “Matteo Renzi è come la Thatcher”.

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