Panos Kammenos

Quel grosso grasso matrimonio in Crimea del neo ministro greco

Daniele Raineri

Kammenos, neo nominato alla Difesa di Atene, ha accesso ai segreti Nato ma se la intende con i russi in guerra. Occhio al Soros di Mosca.

Roma. Christo Grozev è un ricercatore e scrittore bulgaro che vive a Vienna e si occupa soprattutto del governo russo. Su internet sta pubblicando a puntate una storia interessante che c’entra con il Cremlino e riguarda Panos Kammenos, il leader di Greci indipendenti, il partito nazionalista e di destra appena andato al governo in Grecia assieme con Syriza “in nome della lotta all’austerità”. Cinque giorni fa Kammenos è stato nominato ministro della Difesa. Due note preliminari da tenere a mente: uno, la Grecia è un paese membro della Nato e ha accesso alle informazioni riservate che sono condivise fra i paesi membri; due, i rapporti tra Nato e Russia in questo momento sono molto tesi per colpa della guerra civile in Ucraina. La Nato accusa la Russia di combattere contro il governo di Kiev e ieri ha annunciato l’invio di piccoli contingenti militari nei paesi baltici “per coordinare una risposta alle operazioni russe in Ucraina”.

 

Il neo ministro della Difesa greco a ottobre è andato nel resort di lusso “La Fiaba” sulla costa della Crimea – ex Ucraina, annessa alla Russia da marzo 2014 – assieme ad altri 89 greci.

 

L’occasione era un matrimonio – tra due greci – in cui il testimone di nozze è stato Konstantin Malofeev. Malofeev è un businessman quarantenne russo che il sito americano Bloomberg descrive come “il George Soros della Russia”, per l’influenza che è capace di esercitare in politica estera. Malofeev si definisce “un patriota ortodosso”: “L’Ucraina è una creazione artificiale sulle macerie dell’Impero russo – ha detto a Bloomberg a giugno – mi spiace per la poca correttezza politica, ma per me l’Ucraina è parte della Russia. Non posso considerare il popolo ucraino come non-russo”. Il tycoon russo è accusato dal governo ucraino di finanziare direttamente i gruppi separatisti che combattono contro Kiev, ed è considerato un paravento della politica del presidente russo Vladimir Putin in Ucraina. Il presidente della cosiddetta “Repubblica popolare di Donetsk” e il capo militare della stessa sono due suoi ex dipendenti. A luglio 2014 il suo nome è stato inserito nella lista degli individui colpiti da sanzioni internazionali.

 

A ottobre Malofeev ha parlato del matrimonio greco in un’intervista e ha detto: “Le sanzioni sono uno strumento molto stupido, e soltanto Obama può credere che abbiano effetto. L’unico inconveniente è che non posso andare in Europa, non posso andare in vacanza sulle Alpi. Lo scorso fine settimana un amico greco mi ha chiesto di essere testimone alle sue nozze, ma ho dovuto portare lui e tutti gli invitati greci qui da me e organizzare il matrimonio qui. Questo è l’effetto che mi fanno le sanzioni…”.

 

[**Video_box_2**]Il neo ministro greco Kammenos è anche il fondatore dell’Istituto di studi geopolitici, un think tank di politica estera che a novembre ha firmato un memorandum di intesa con l’Istituto russo di Studi strategici, un think tank russo diretto da un ex generale dei servizi segreti, Leonid Reshetnikov (i due si sono incontrati e si conoscono). Questo e l’invito del futuro ministro alla Difesa greco alla festa di un magnate russo colpito da sanzioni per il suo ruolo in Ucraina non dimostrano nulla. La prima uscita pubblica del nuovo governo di Atene è stata la richiesta all’Unione europea di non rinnovare le sanzioni contro la Russia.

 

Il nazionalista Kammenos, che in passato ha sollevato critiche per frasi come “gli ebrei in Grecia pagano meno tasse”, ieri ha fatto alzare in volo i jet turchi a causa di una sua visita in elicottero all’isoletta contesa di Imia, davanti alle coste turche, per commemorare un episodio che fece quasi scoppiare una guerra con Ankara nel 1996.

 

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  • Daniele Raineri
  • Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)