"Evviva i fossili!". La candidatura di Mattarella e la rivincita della Prima Repubblica secondo Gerardo Bianco

Stefano Di Michele

“Beh, allora viva i fossili!”. Gerardo Bianco, 84 anni, di Benevento. Avversario di De Mita nello Scudocrociato. Più volte ministro e storico capogruppo democristiano, deputato dal ’68, per decenni dirigente della Dc, segretario del Ppi. “Sergio Mattarella non va bene, va benissimo”, esulta.

“Beh, allora viva i fossili!”. Gerardo Bianco, 84 anni, di Benevento. Avversario di De Mita nello Scudocrociato. Più volte ministro e storico capogruppo democristiano, deputato dal ’68, per decenni dirigente della Dc, segretario del Ppi. “Sergio Mattarella non va bene, va benissimo”, esulta. “Notizia positivissima. Io ho molte riserve sulle scelte di Renzi, soprattutto quelle in materia di riforme costituzionali, ma la mossa su Mattarella è semplicemente geniale”. Così, un po’ democristiano Renzi, democristiano al cento per cento Mattarella, va meglio che nei giorni gloriosi della Dc? “Embè, che male c’è? Più democristiani ci sono in giro, meglio si sta, mi creda”. Sul Foglio, abbiamo parlato di “generazione fossile”, di seduta spiritica democristiana. “E allora viva i fossili! Nel momento in cui la Repubblica si trova in un momento di crisi, in cui serve misura e capacità e competenza, per forza di cose ci si deve rivolgere ai personaggi della Prima Repubblica. Quelli con vere competenze, con le migliori capacità. Soprattutto quelli di peso, e già allora lo erano. Ci ha fatto caso che tutti i personaggi di cui si parlava in questi giorni, i più importanti, risalivano a quegli anni, o in quegli anni si sono formati? Non solo Mattarella, ma Giuliano Amato, e poi lo stesso Romano Prodi”.

 

Ma perché Renzi secondo lei ha fatto questa scelta? “Ripeto: un colpo di genio, secondo me. Intanto ricompatta il partito. Poi Mattarella non provoca la resistenza, l’indignazione che poteva, per esempio, generare la candidatura di Prodi, giudicata divisiva. E giudicata divisiva a torto, secondo il mio parere. E infine, il profilo di Mattarella gli lascia la massima libertà di azione a livello internazionale, che secondo me è la cosa che adesso a Renzi interessa di più. Poi io lo conosco bene, Mattarella: ha equilibrio, misura e, me lo lasci dire con qualche orgoglio, è anche un giurista del Mezzogiorno. Una volta tanto non ha prevalso la logica giovanilistica, non importa per quali motivi”. Insomma, ancora una risorsa, voi della Prima Repubblica? “Appunto, come le dicevo: tutti i nomi principali, e pure i migliori,  circolati in questi giorni vengono da lì”. Così la “generazione fossile”, componente Dc, la spunta ancora? “Lasci stare i fossili… Guardi: più democristiani ci sono in giro, e più la cosa è positiva per l’Italia”.