Willem Dafoe interpreta Pasolini nell'ultimo film di Abel Ferrara (foto LaPresse)

Trentenni, imparate da Joe Dante. Pasolini vola via in tre soli minuti

Anselma Dell'Olio

Deve essere un incubo, la maturità l’abbiamo data e la laurea l’abbiamo presa. Il PPP di Abel Ferrara parla inglese, Willem Dafoe oblige. Unica cosa notevole: non è complottista e sorvola su “Io so ma non ho le prove”, ormai appannaggio di Sabina Guzzanti.

PASOLINI di Abel Ferrara (concorso)
Deve essere un incubo, la maturità l’abbiamo data e la laurea l’abbiamo presa. Il PPP di Abel Ferrara parla inglese – Willem Dafoe oblige – con mamma Susanna, i cugini Nico e Graziella. Si vede con Laura, scrive ad Alberto ed Eduardo, cita le poesie di Sandro. Niente cognomi: si capisce subito che il film non andrà oltre Chiasso. Si fa intervistare da Furio Colombo, ed è subito radiodramma. Unica cosa notevole: non è complottista e sorvola su “Io so ma non ho le prove”, ormai appannaggio di Sabina Guzzanti.

 

RED AMNESIA di Wang Xiaoushuai (concorso)
Un film, merce rara. Abbiamo visto perlopiù ritratti di ragazzini, con e senza cani, e film francesi tutti palpiti e niente ciccia. Questo comincia con telefonate mute a casa di una vedova che parla con la buonanima e invade le case dei figli – uno sposato, uno gay – cucinando polpette. “Red Amnesia” per via del male fatto ai vicini durante la Rivoluzione culturale – c’era in ballo un trasferimento dalla campagna a Pechino. Mezzo thriller e mezzo Storia, è uno dei pochi che preveda uno spettatore da incuriosire.

 

BURYING THE EX di Joe Dante (fuori concorso)
Trentenni, dove siete? Un film pop e contemporaneo come questo dovevate girarlo voi, invece di baloccarvi con “i nuovi linguaggi cinematografici”. Anton Yelchin (figlio di campioni di pattinaggio sovietici rifugiati negli Usa, era Cechov in “Star Trek” di J. J. Abrams) vuole liberarsi della fidanzata. Una che non sa niente di horror, gli butta i manifesti dei film, rifà la casa a impronta carbonica zero. Morta in un incidente, ritorna dalla tomba per molestarlo. Frase culto: “Mi sono disseppellita per te, hai idea di quanto sia faticoso?”.

 

LABOUR OF LOVE di Adityavikram Sengupta (Giornate degli autori)
“L’avventura di due sposi” a Calcutta. Italo Calvino raccontava il marito al turno di notte e la moglie al turno di giorno: non si vedevano mai e dormivano sempre nella stessa metà del letto (quella trovata calda). Questi due non si parlano mai, mentre la macchina da presa indugia sugli arredi, i rubinetti, le pentole, il ventilatore.

 

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[**Video_box_2**]Sandro Silvestri è al Lido per il Premio Arcobaleno Latino, vinto da “The show MAS go on” (Giornate degli autori) di Rä Di Martino, video-documentario sui mitici Magazzini allo statuto diventati magazzini del popolo a Piazza Vittorio (Roma). Nuovo goody-bag con occhialoni da sole oversize (cheap & sort of chic) per promuovere “Sophia Loren Racconta Sophia Loren” di Sky Diva Universal. Conf stampa allo Studio Persol per annunciare l’accordo tra Ciak Home, magazine online della rivista, e CHILI, un mini Netflix con 4.000 titoli (solo doppiati, per ora) in streaming e download, già 300 mila utenti, parola del presidente Stefano Parisi. Sbarcati al Lido Giorgio Ferrara (direttore del Festival di Spoleto) e Adriana Asti, diva extraordinaire. (La cagnetta è scocciata per l’assenza dell’amica Sufi, la gorgeous, iperattiva Jack Russell della coppia). In “Pasolini” di Abel Ferrara (no relation) Asti è Susanna, la madre dello scrittore più invocato d’Italia. Fabio Canessa (Tirreno) si è goduto ogni secondo del film: “E’ passato così veloce che sembrava di tre minuti”. La bipede, belle dame sans merci, ha un nuovo amico, Mattia Carzaniga (Donna moderna); una collega che li vede per la prima volta insieme a Cannes, si mette le mani nella permanente: “Oh, no, voi due insieme? Troppo cattivi!”. La coppia diabolica sforna senza sosta battute che fanno sanguinare. Allo Spazio Cinecittà panel sulla Filosofia del selfie (sic). Ottavia Piccolo, Piera Detassis e l’insostituibile moderatrice Laura Delli Colli (presidente del sindacato dei giornalisti di cinema) ascoltano rapite Stefano Bonaga mentre s’appassiona al tema: “Il carattere pandemico del fenomeno è tra-gi-co!”. Detassis in scarpette Dolce & Gabbana peek-a-boo: “Oh, mi raccomando, le ho prese all’outlet! Sono di raffia e si rovinano con la pioggia”. Keep the credit cards hot, Piera, ché aiuti l’economia. Prima lunga attesa in Sala Darsena per “Le dernier coup de marteau”, 45 minuti secchi per problemi tecnici. Era appena passato “La trattativa”, e origliamo durante la lunga attesa: “Sarà un maleficio della Guzzanti per colpire il film di Alix Delaporte, una regista vera che sa narrare senza isterismi complottardi?”.

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