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E se poi finiamo a letto insieme?

Redazione

Andrea Borini, responsabile scientifico della Tecnobios procreazione di Bologna (uno dei centri oggetto dell’ordinanza del tribunale di Bologna che obbliga a somministrare i trattamenti eterologhi a due coppie infertili che ne hanno fatto richiesta)  intervistato da Mario Pappagallo ieri sul Corriere si mostra soddisfatto dell’ordinanza.

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Andrea Borini, responsabile scientifico della Tecnobios procreazione di Bologna (uno dei centri oggetto dell’ordinanza del tribunale di Bologna che obbliga a somministrare i trattamenti eterologhi a due coppie infertili che ne hanno fatto richiesta)  intervistato da Mario Pappagallo ieri sul Corriere della Sera si mostra soddisfatto dell’ordinanza. A suo parere, infatti, ha il merito di rendere ancora più esplicito quanto già sentenziato dalla Consulta, stabilendo in modo inoppugnabile che “non ci sono vuoti legislativi, perché ciò che resta della legge 40 è sufficiente”. Una legge che è stata scardinata dalle fondamenta, pur essendo stata votata dal Parlamento e avere attraversato indenne un referendum abrogativo, è ora portata dai suoi acerrimi nemici per esempio di quel che deve rimanere in piedi per consentire loro di fare esattamente ciò che quella legge non consentiva. Peccato che il ragionamento di Borini mostri proprio in ultimo la corda e finisca per dimostrare, al rovescio, che una regolamentazione della procreazione eterologa si impone. Dice dunque Borini: “D’altra parte la possibilità che in futuro si possano accoppiare due figli dello stesso donatore biologico è pari a un milionesimo su una popolazione come quella italiana di 60 milioni di abitanti”. Giusto.

 

Il fatto è che le probabilità dei singoli donatori sono cumulative. Anche la probabilità di un secondo donatore è un milionesimo. Anche quella di un terzo e di un quarto, e così via per tutti i donatori. Col risultato che se i donatori sono mille, ciascuno porta la sua probabilità di uno su un milione e tutti assieme fanno la probabilità di mille su un milione, ovvero una su mille. Detto diversamente: se i donatori sono mille ci sarà giusto una probabilità su mille che i figli di qualcuno di loro finiscano a letto insieme. Con quel che può seguirne. Se i donatori sono di più, allora la probabilità aumenta. Come aumenta se la proporzione di nati con l’eterologa cresce rispetto al totale dei nati. Come aumenta nelle popolazioni più piccole della nostra.
Al solito i tribunali mettono i piedi nel piatto. Ma come spesso gli succede non conoscono il piatto, solo i loro piedi. Ma il dottor Borini il piatto dovrebbe conoscerlo. O, almeno, si spera.

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