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Putin annette la Crimea alla Russia

Redazione

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato questa mattina da un salone del palazzo del Cremlino i due progetti di legge (uno riguardante la “repubblica di Crimea”, riconosciuta da Mosca appena ieri, l’altro riguardante la città di Sebastopoli e la sua base militare) per annettere la penisola della Crimea alla Federazione russa. Davanti a Putin erano radunati una sessione plenaria della Duma, i governatori delle regioni della Federazione e i rappresentanti della Crimea. Le due leggi saranno inviate alla Corte costituzionale russa per l’approvazione, poi saranno sottoposte alla Duma – entrambe le votazioni appaiono scontate.

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    Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato questa mattina da un salone del palazzo del Cremlino i due progetti di legge (uno riguardante la “repubblica di Crimea”, riconosciuta da Mosca appena ieri, l’altro riguardante la città di Sebastopoli e la sua base militare) per annettere la penisola della Crimea alla Federazione russa. Davanti a Putin erano radunati una sessione plenaria della Duma, i governatori delle regioni della Federazione e i rappresentanti della Crimea. Le due leggi saranno inviate alla Corte costituzionale russa per l’approvazione, poi saranno sottoposte alla Duma – entrambe le votazioni appaiono scontate.

    “Nei cuori e nelle menti della gente la Crimea è sempre stata parte integrante della Russia”, ha detto Putin, che ha lamentato la “terribile ingiustizia storica” della cessione della penisola all’Ucraina, decisa nel 1956 dall’allora segretario del Pcus Nikita Krushev. Quella cessione “violava la legge sovietica”, ha detto il presidente russo, la Crimea è un posto “sacro” per la Russia. Dopo la caduta dell’Urss, poi, la Russia era così debole da non riuscire a salvaguardare i propri interessi.

    Il referendum di domenica in Crimea ha rimediato a questi errori. La votazione, che la comunità internazionale ha definito illegittima, secondo il presidente russo ha seguito “tutte le norme democratiche”. “Siamo commossi dal vostro coraggio”, ha detto Putin al popolo crimeano, “avete deciso il vostro destino”.

    Se le colpe storiche della cessione della Crimea risalgono all’èra sovietica, quelle della crisi di questi mesi sono tutte dell’occidente, che si è comportato “in maniera irresponsabile” durante la rivoluzione di piazza Indipendenza a Kiev, non ha considerato “gli interessi nazionali russi, che devono essere rispettati” e ha lasciato che in Ucraina si sollevassero folle di “antisemiti, russofobi” e che prendessero il potere “impostori controllati da elementi radicali”. Gli impostori di Kiev, ha detto Putin, avrebbero voluto unirsi alla Nato. Come avremmo potuto lasciare che Sebastopoli (dove è attraccata la flotta russa del mar Nero) diventasse territorio Nato?
    Significativamente, durante il suo discorso il presidente russo ha ringraziato la Cina per aver sostenuto la Crimea.

    Putin ha detto che Russia non ha intenzione di dividere l’Ucraina, e che non procederà ad altre annessioni. Tuttavia, ha aggiunto, l’Ucraina e la Russia sono “una sola nazione”, e Kiev è “la madre di tutte le città russe”. “Non possiamo vivere gli uni senza gli altri”, ha detto Putin agli ucraini, annunciando (in una maniera che per alcuni è suonata come una minaccia) che la Russia proteggerà sempre gli interessi dell’Ucraina.

    La comunità internazionale non ha riconosciuto il referendum della Crimea né riconoscerà la sua annessione alla Russia. Ieri Europa e America hanno imposto sanzioni economiche a Mosca, colpendo rispettivamente 21 e 11 personalità di spicco di nazionalità russa e ucraina. “Risponderemo alle sanzioni alla stessa maniera”, ha detto Putin stamattina.

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