E' morto a Roma Erich Priebke

Redazione

E' morto a Roma l'ex capitano delle SS Erich Priebke. Priebke era stato condannato all’ergastolo per l'eccidio delle Fosse Ardeatine, il massacro compiuto a Roma dalle truppe di occupazione della Germania nazista il 24 marzo 1944, ai danni di 335 civili italiani, come atto di rappresaglia in seguito all'attacco compiuto da membri dei Gap (gruppi di azione patriottica) romani contro truppe tedesche in transito in via Rasella.

    E' morto a Roma l'ex capitano delle SS Erich Priebke. Priebke era stato condannato all’ergastolo per l'eccidio delle Fosse Ardeatine, il massacro compiuto a Roma dalle truppe di occupazione della Germania nazista il 24 marzo 1944, ai danni di 335 civili italiani, come atto di rappresaglia in seguito all'attacco compiuto da membri dei Gap (gruppi di azione patriottica) romani contro truppe tedesche in transito in via Rasella.

    Il suo legale Paolo Giachini ha annunciato che Priebke ha lasciato "un ultimo lascito", che consiste in "una intervista scritta e un video, testamento umano e politico". In quest’ultima intervista-testamento politico, rilasciata nei giorni a cavallo del suo 100esimo compleanno, Priebke nega l'Olocausto e rivendica con orgoglio di aver "scelto di essere me stesso". "Nei campi le camere a gas non si sono mai trovate, salvo quella costruita a guerra finita dagli americani a Dachau". “La fedelta' al proprio passato - sottolinea - e' qualche cosa che a che fare con le nostre convinzioni. Si tratta del mio modo di vedere il mondo, i miei ideali e ha a che fare con il senso dell'amor proprio e dell'onore". Sette cartelle di domande e risposte senza alcuno spazio per il pentimento.

    Nel 1996 il Foglio intervistò Abraham Yehoshua sul processo che vedeva imputato il capitano delle SS. Lo scrittore israeliano, riflettendo su memoria e leggi, rispose che nonostante il processo a suo carico fosse giusto, "quando passa troppo tempo dai fatti, i tribunali si trovano ad essere inadeguati a giudicare la storia". Nello stesso anno, il Foglio si rivolse direttamente alla gente: il risultato fu un casellario di opinioni di strada, tra pilatismo, disapprovazione e giurisprudenza militare.