Monti, e B & B
Non so che cosa pensino Monti, Berlusconi e Bersani dello spread a quasi cinquecento punti, un anno dopo e con nove mesi di governo tecnico, ma so che cosa dovrebbero pensare. Monti: “Non posso sfasciare tutto e prescindere totalmente dai partiti, come alcuni estremisti accademici mi chiedono, eppoi, a parte che un governo tecnico-istituzionale non ha la vocazione di una giunta militare, in quale direzione dovrei agire? La Spagna non ha debito pubblico comparabile al nostro, e il suo spread è peggiore. La patrimoniale d’agosto è una chimera. Questo è il punto che mi preoccupa
Leggi Il nuovo Berlusconi, circondato di nipoti, è perfetto per la nuova parte a Palazzo (cerone compreso) di Annalena
Non so che cosa pensino Monti, Berlusconi e Bersani dello spread a quasi cinquecento punti, un anno dopo e con nove mesi di governo tecnico, ma so che cosa dovrebbero pensare.
Monti: “Non posso sfasciare tutto e prescindere totalmente dai partiti, come alcuni estremisti accademici mi chiedono, eppoi, a parte che un governo tecnico-istituzionale non ha la vocazione di una giunta militare, in quale direzione dovrei agire? La Spagna non ha debito pubblico comparabile al nostro, e il suo spread è peggiore. La patrimoniale d’agosto è una chimera. Questo è il punto che mi preoccupa. Alla Farnesina ho lodato oggi la Merkel, il suo egemonismo è naturale ma temperato, non è incompatibile con la partnership europea, ma lo spread è una brutta bestia, non se ne conosce neanche il sesso (noi del Foglio lo conosciamo, lo chiamiamo Lady Spread, ndd). Io non posso che avere fiducia in un percorso comunitario, negoziato, in cui la modifica della struttura originaria dell’euro proceda per passi graduali, sempre che i tempi e le circostanze non mettano di mezzo un catastrofico assalto anche speculativo dei mercati mondiali sulle spoglie dell’Europa più esposta, con i fondamentali a posto ma anche con un’implicazione patologicamente subalterna nel circuito di una moneta priva di una banca centrale che la difenda. Che la difenda con l’inflazione se necessario, con misure totali e responsabilizzanti che non prevedano una soglia come lo scudo anti spread di Bruxelles, peraltro ancora sub iudice, una banca prestatrice di ultima istanza, come sono quelle di Stati Uniti, Inghilterra e Giappone. La linea italiana per adesso non può essere che questa, e bisogna rafforzare il consenso intorno ad essa. Il rigore non è incompatibile con l’incremento delle esportazioni e interventi seri pro crescita”.
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