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Godere per una sconfitta di Messi e immaginare il Barça come il Genoa

Jack O'Malley

Lo United e il City sono così indecisi su chi debba vincere la Premier League che si sono risolti a instaurare una gara di cortesie permanente a suon di “prego dopo di lei, Sir Alex” e “non mi permetterei mai di spettinarle il ciuffo, Mr. Mancini”, tanto per rendere la cosa interessante. Godere per una sconfitta del Barcellona è la virtù delle persone perbene e sotto il nume tutelare di José Mourinho si scrutano senza posa voli d’uccelli e fondi di caffè nella speranza che per la squadra di Guardiola finisca tutto in “zeru tituli”.

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Londra. Lo United e il City sono così indecisi su chi debba vincere la Premier League che si sono risolti a instaurare una gara di cortesie permanente a suon di “prego dopo di lei, Sir Alex” e “non mi permetterei mai di spettinarle il ciuffo, Mr. Mancini”, tanto per rendere la cosa interessante. Dopo aver stretto virtualmente fra le mani il titolo per un bel pezzo di stagione i primi a tentare il suicidio erano stati i Citizens, con buoni risultati. I Red Devils avevano fatto il sorpasso e secondo il vecchio stile di Ferguson erano decisi a schiacciare qualunque ostacolo si presentasse sulla via. Domenica con l’Everton (dico l’Everton, una buona squadra da mezza classifica, non l’Olanda del calcio totale o il Barcellona del calcio umanitario e circense) i ragazzi di Ferguson hanno provato in tutti i modi a non vincere, e quando a dieci minuti dalla fine erano in vantaggio di due gol (4-2) hanno temuto seriamente di non riuscire nel proposito;  è finita 4 a 4, con il City che ora è staccato di tre punti e un derby lunedì prossimo che farà sembrare il Classico una partitella fra scapoli e ammogliati.

A proposito. Godere per una sconfitta del Barcellona è la virtù delle persone perbene e sotto il nume tutelare di José Mourinho si scrutano senza posa voli d’uccelli e fondi di caffè nella speranza che per la squadra di Guardiola finisca tutto in “zeru tituli”; ma la sconfitta di sabato fa anche vibrare l’anglofilia che alberga negli amanti del football in vista di mercoledì. La speranza, ovvia, è che il Chelsea giochi anche peggio dell’andata (ammesso che sia possibile), che il Barcellona faccia il 98 per cento di possesso palla e completi più passaggi di quelli che l’Inter ha fatto dall’inizio della stagione (obiettivo abbordabile), e che infine un Ivanovic qualsiasi la butti dentro in fuorigioco (così vendicherebbe anche il Milan, per la gioia di alcuni). Nel qual caso Messi e compagni dovrebbero almeno togliersi maglia e sorriso, altro che Genoa.

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