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Ma che strana sinistra è quella che applaude al cardinale anti Cav.?

Ritanna Armeni

Adesso evitiamo, di fare del cardinale Bagnasco il nostro eroe, colui che, attaccando Berlusconi, ci rappresenta tutti. Ricordiamoci che qualcuno a sinistra solo qualche settimana fa aveva dato questo ruolo a Manuela Arcuri. Designare il presidente della Cei suo successore è perlomeno irriguardoso. E parlare di lui quasi fosse un leader della sinistra fa un po’ impressione persino di fronte alla scarsità di leader di cui la stessa soffre. E’ vero, il cardinale ha parlato contro Berlusconi, e si nascondono dietro un dito quelli che dicono che ha fatto un discorso generale.

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Adesso evitiamo, di fare del cardinale Bagnasco il nostro eroe, colui che, attaccando Berlusconi, ci rappresenta tutti. Ricordiamoci che qualcuno a sinistra solo qualche settimana fa aveva dato questo ruolo a Manuela Arcuri. Designare il presidente della Cei suo successore è perlomeno irriguardoso. E parlare di lui quasi fosse un leader della sinistra fa un po’ impressione persino di fronte alla scarsità di leader di cui la stessa soffre.

E’ vero, il cardinale ha parlato contro Berlusconi, e si nascondono dietro un dito quelli che dicono che ha fatto un discorso generale. E’ vero, la chiesa con le sue parole ha preso atto che una fase della vita politica di questo paese è finita e nel modo peggiore. Ma parole come “deterioramento del costume” o “stili di vita difficilmente compatibili con la dignità delle persone” dovrebbero suscitare, se non un brivido, almeno qualche dubbio, qualche diffidenza, magari semplicemente un tono più cauto in quegli osanna all’uomo di chiesa che finalmente ripudia l’inviso Cavaliere. Perché non so voi, amici e compagni di sinistra, ma io quelle stesse parole le ho sentite a proposito degli omosessuali, a proposito della legalizzazione delle coppie di fatto e di molte richieste delle donne. Il costume per la chiesa si sarebbe deteriorato anche con il divorzio, do you remember? Per non parlare della legge sull’aborto.

“Comportamenti licenziosi e relazioni improprie”? Certo, quell’andirivieni da Palazzo Grazioli non è per nulla rassicurante e tanto meno edificante. Anche perché l’uomo di quei comportamenti e quelle relazioni avrebbe dovuto occuparsi di altro. Di governare il paese, per esempio. Ma vi prego,  non condanniamo “i comportamenti licenziosi” noi che siamo stati per i sentimenti liberi, contro l’ipocrisia dei matrimoni, contro le convenzioni del cosiddetto amore borghese. Oppure non lo siamo più? E poi qualcuno mi spieghi: quali sono le “relazioni improprie”? Le relazioni, i sentimenti non sono sempre “propri” se sinceramente e liberamente vissuti? E non migliorano la convivenza civile? C’è chi si ostina a pensarla così. Anche se non crede per niente alla sincerità,  e alla libertà  dei commerci sessuali che si sono svolti nei palazzi del potere.

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Prima di plaudire così incondizionatamente il presidente della Cei, varrebbe la pena fare una riflessione su quel magistero ecclesiale che, dice Bagnasco, “chiedeva e chiede orizzonti di vita buona, libera dal pansessualismo e dal relativismo amorale”. Non ditemi che siete d’accordo anche con questo. E che chiudete gli occhi, le orecchie e la bocca di fronte all’attacco alla libertà sessuale che quelle parole affermano. Se lo avete dimenticato, “pansessualismo” sta per vita sessuale liberamente scelta e, in nome della lotta al relativismo etico, in questi anni Bagnasco insieme con  Berlusconi e molti altri e altre ha sostenuto la legge 40 sulla fecondazione assistita e la legge sul fine vita che, se ricordo bene, la sinistra ha avversato.

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Se proprio si deve plaudire a Bagnasco, si vada alla fine del suo discorso, dove richiama “il principio dell’equità che va assunto con rigore e applicato senza sconti”. Perché nessuno a sinistra lo ha notato?

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