E' arrivato il 25 luglio del Cav.?/ 12
Nessun predellino riscatterà il panorama di macerie
Mai dire mai, ma stavolta è difficile che vi possa essere un predellino che tenga. Non tanto per Ruby (anche se…), né perché gli elettori vogliano tornare al governo costituzionale annuale (figurarsi!) o per l’eterna lotta tra il Cav. e la magistratura. Piuttosto perché dal 1994 si parla di riforma della giustizia e non se n’è vista l’ombra. Doveva far parte dei 5 punti, e invece si parla solo del lodo Alfano.
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Hanno capito che il nucleo della crisi era questo, ma poi si sono rappresentati come paradigma della difficoltà del centrodestra: incapaci di dare sostanza alla parola hanno raccattato qua e là slogan di sinistra, componendoli in un futurismo libertario che evoca il dannunzianesimo e il fascismo ante marcia. Peraltro sono slogan vuoti come vesciche perché la sinistra è ormai priva di cultura politica, e di cultura tout court. Sapendolo maschera il vuoto come può, magari facendo convegni sul come “misurarla”. Invece, a destra hanno creduto che vi fosse ancora qualcosa da ripescare a costo di umiliare i propri rari intellettuali e i propri elettori. Ma quando non c’è cultura politica, quando non c’è un progetto per il paese è impossibile contrastare lo sciocchezzaio antirisorgimentale in cui sta per affogare la triste celebrazione dell’Unità. E naturalmente non può esservi neanche un partito. Il grande guaio è che il panorama di macerie è totale e, se non verrà un sussulto da qualche parte, c’è da preoccuparsi seriamente.
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