Meno tre giorni alla fine e manca ancora il film che ci faccia innamorare
Alla tradizionale colazione per i giornalisti offerta da Mueller e Baratta (che promette il nuovo Palazzo del cinema nel 2012) al Casinò. Valeria Caprara domanda perché non è venuto alla Mostra Bondi. Baratta: “Per ragioni famigliari”; ma forse il ministro semplicemente non aveva voglia di prendersi gli sputi dei soliti rottami de’ sinistra che hanno insolentito persino l’amabile Gianni Letta.
Alla tradizionale colazione per i giornalisti offerta da Mueller e Baratta (che promette il nuovo Palazzo del cinema nel 2012) al Casinò. Valeria Caprara domanda perché non è venuto alla Mostra Bondi. Baratta: “Per ragioni famigliari”; ma forse il ministro semplicemente non aveva voglia di prendersi gli sputi dei soliti rottami de’ sinistra che hanno insolentito persino l’amabile Gianni Letta. Mueller dice che non vuol essere riconfermato: freme per tornare a fare il produttore. Se dice davvero, candidiamo Enrico Magrelli, il suo vice competente e diplomatico. In sala stampa è entrata l’acqua del nubifragio, ma non quella per i giornalisti come gli altri anni, un brutto tiro: bisogna fare tre piani del Casinò, giù e su, e galoppare fino ai lontani baracchini per non morire disidratati, e noi scribacchini con i minuti contati. Al Festival di Roma non manca mai, con due frigo pieni, frizzante e naturale (hint-hint). Mancano tre giorni alla fine: la media dei film visti è molto buona, anche se manca quello che fa innamorare.
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